CATANIA – “Nulla è cambiato per i lavoratori che dovranno curare i servizi Amt” con paghe che i sindacati definiscono “all’osso” e “senza le adeguate condizioni di sicurezza anti Covid, a seguito del nuovo appalto formulato nelle scorse settimane”.
Con una comunicazione ufficiale indirizzata all’Ispettorato del Lavoro, all’Amt, al sindaco di Catania Salvo Pogliese e alle due imprese di manutenzione e pulizia, la Cgil e la Filcams Cgil richiamano alla responsabilità la stazione appaltante “affinché garantisca la sicurezza dei lavoratori sul posto di lavoro e alle aziende esecutrici dell’appalto di provvedere con urgenza alla consegna di tutti i dpi e della messa in sicurezza dei lavoratori, oltre a consegnare tutto il materiale occorrente al lavoro”.
In particolare, Cgil e Filcams di Catania annunciano che procederanno per le vie legali “per riconoscere la responsabilità del committente in caso di infortunio sul lavoro. Gli addetti alla manutenzione svolgono il loro lavoro sprovvisti delle dotazioni previste dai protocolli condivisi con il governo e le parti sociali, ossia in assenza di mascherine, guanti e gel igienizzanti”.
“Nel comparto manutenzione del verde – continuano le rappresentanze sindacali – e aree adibite al parcheggio i lavoratori non possiedono il vestiario e le scarpe antifortunistiche e lavorano senza l’attrezzatura idonea ad assicurare un servizio efficiente. A titolo esemplificativo mancano il carburante necessario al funzionamento dei veicoli, gli autoveicoli come quello per la raccolta fogliame con annessa indicazione di un’area ove depositare il materiale da smaltire”.
Non è maggiormente rassicurante il resoconto a proposito del comparto pulizia dei mezzi: “I lavoratori riferiscono di lavorare con attrezzature obsolete come quello dell’aspirazione che si utilizza all’interno degli autobus, filtri logorati o di utilizzare prodotti detergenti non adeguati. Assenza dei dpi per ridurre il contagio da Covid, guanti, mascherine, gel igienizzanti”.
Cgil e Filcams hanno chiesto all’Amt di sanare una situazione “qualificabile oramai come gravissima”, e al Comune di Catania “di assumersi le proprie responsabilità, modificando l’appalto e tenendo fede a quell’impegno istituzionale siglato di fronte alla città a proposito del reinserimento e della tutela dei 17 lavoratori inclusi nel bacino prefettizio di salvaguardia.
Disastro servizi Amt: “Paghe all’osso e scarse misure anti Covid”
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