The day after. Sui social catanesi, in queste ore, spopola l’hashtag #amici: decine, centinaia, migliaia di foto con Salvo Pogliese. Ci sono tutti, dalla politica alla società civile, i veri amici, quelli di facciata e quelli che lo hanno visto anche solo una volta e sono riusciti a strappargli uno scatto. Il suo partito Fratelli d’Italia, i suoi supporter che lo hanno eletto sindaco con quasi 70 mila voti, gli amici di una vita, compresi quelli che oggi hanno incarichi istituzionali importantissimi. Tutti a metterci la faccia. Tutti convinti dell’onestà del sindaco di Catania e di una giustizia che non ha fatto fino in fondo il proprio dovere.
Per l’amico di una vita Basilio Catanoso l’accusa di peculato non esiste, “si tratta di una incredibile condanna e di conseguenze legate a una legge incostituzionale come la Severino, palesemente in violazione dell’articolo 27 della Costituzione (riconosce sino al terzo grado la presunzione di innocenza). Le condanne sono, pertanto, tali al terzo grado di giudizio e siamo certi che già in appello verrà riconosciuta la piena estraneità di Pogliese, ‘reo’ di aver anticipato denaro proprio al gruppo di appartenenza, e averne ripresa una parte, restando comunque creditore di una somma ingente”.
Per il senatore della Lega Stefano Candiani, proconsole salviniano in terra di Sicilia, “il segretario regionale di Fratelli d’Italia è un apprezzato sindaco con il quale collaboriamo al risanamento della città di Catania. Il nostro augurio è che questo impegno prosegua e che nulla distragga l’amministrazione cittadina – che ben lavora – da questo obiettivo”
Si espone persino il presidente della Regione Nello Musumeci che non ha dubbi nell’affermare che Pogliese “è una persona che si è spesa con affetto per la propria città, senza pensare un solo istante a lasciare il Parlamento Europeo per immergersi in una difficile impresa” e aggiunge “si rispetta sempre ogni sentenza, ma proprio il rispetto delle sentenze e dello Stato di diritto mi impone di augurare a Salvo, con l’amicizia di sempre, di poter il prima possibile vedere riconosciute le proprie ragioni”.
L”assessore Marco Falcone, esponente di peso di Forza Italia, si stringe idealmente al sindaco manifestando la vicinanza degli alleati. “Fin dall’inizio siamo stati al fianco del sindaco Salvo Pogliese, l’uomo giusto per giocare e vincere la sfida del rigore, del risanamento e del rilancio della città di Catania. Questa è una strada ormai ben tracciata e che sta già dando i risultati attesi, una strada che certamente non si interrompe oggi”.
L’Udc ribadisce la “scelta d’amore per Catania”, slogan di Pogliese in campagna elettorale. “Egli ha scelto con amore Catania, sacrificando la più comoda posizione di europarlamentare e intrapreso, in questi due anni un attento lavoro di recupero del tessuto sociale, di trasparenza e rigore dell’azione amministrativa – scrivono i segretari Terrana e Porto – Ha sempre fronteggiato di persona tutte le situazioni di emergenza della città, in ultimo è stato al fianco dei suoi concittadini nei difficili momenti dell’emergenza sanitaria”.
Per tutti il refrain che avvalora la tesi dell’innocenza è: perché lasciare un posto sicuro e con l’immunità per immergersi nelle sabbie mobili della politica amministrativa? La risposta arriverà dalla sentenza di secondo grado. Illustri giuristi giudicano addirittura spropositati “i 4 anni e 3 mesi con 75 mila euro da restituire, gli stessi che lui aveva già uscito per il gruppo”.
Il presidente Musumeci, da navigato uomo della politica, capisce che il caso Pogliese è un nervo scoperto nella compattezza del centrodestra siciliano. Lo scorso fine settimana, tre le rovine di Morgantina, dove si è riunito in congresso lo stato generale del Partito Democratico regionale, a mezza bocca si parlava anche di una ipotetica condanna del sindaco di Catania con tanto di scenari plausibili che, in linea del tutto teorica, potrebbero restituire centralità al centrosinistra.
L’idea, non isolata, di qualche esponente dem sarebbe quella di spingere per le dimissioni dell’attuale sindaco di Catania “per evitare l’impasse istituzionale” con la prospettiva vicina delle elezioni amministrative e con uno sguardo alle regionali. Arrivare al voto del 2022 con il polo del centrodestra spaccato sugli estremismi della Lega potrebbe essere l’unica via di governo per le forze di centrosinistra.
Non è casuale l’attacco del nuovo segretario del Pd Anthony Barbagallo che “augurando a Salvo Pogliese di potere dimostrare la propria estraneità nei successivi gradi di giudizio”, lo invita “a dimettersi subito da sindaco”.
“Oggi a Pogliese chiedo le sue dimissioni immediate da sindaco, un vero atto di amore e riconoscenza verso Catania che non può restare acefala e ostaggio delle sue vicissitudini personali. Catania versa in condizioni economiche e finanziarie disastrose, con mille emergenze irrisolte e necessita di una guida autorevole e sicura: non possiamo che restituire la parola ai catanesi – conclude – e scegliere subito un nuovo primo cittadino”.
Un attacco trasversale che arriva, non a caso, anche dai 5Stelle che, con tutti i loro esponenti siciliani – deputati europei, parlamentari, senatori, deputati regionali e consiglieri comunali e di municipalità – si scagliano contro Pogliese e contro il centrodestra. “Un primo cittadino condannato per un reato così grave e per la gestione non corretta di soldi pubblici, quindi dei cittadini, non può rappresentare una comunità importante e prestigiosa come quella catanese. Sarebbe più opportuno, in attesa dell’appello e di nuovi gradi di giudizio, un passo indietro da parte del sindaco, dando così la parola agli elettori che sono sempre più sfiduciati da una politica che si presenta come nuova ma che ha sempre gli stessi vizi del passato”.
Non si espone Italia Viva, con i suoi esponenti regionali e nazionali, in attesa di capire quali scenari politici aprirà il caso , sia negli equilibri regionali sia in quelli cittadini.
E innegabile che Salvo Pogliese rappresenti, per molti, una risorsa unica in grado di unire più mondi politici allargando i confini dell’area del centrodestra tradizionale, mettendo insieme Lega e moderati. Non è un caso che il suo nome circolasse da mesi per la poltrona di presidente della Regione in caso di un passo indietro dell’attuale presidente Musumeci.
Twitter: @LucaCiliberti
Luca Ciliberti
Gli #amici di Pogliese ci mettono la faccia, Pd e M5s chiedono le dimissioni
Luca Ciliberti. Sui social boom di foto col sindaco. Musumeci: "Spero chiarisca tutto subito". Le opposizioni: "Restituiamo la parola agli elettori"