PALERMO – “La bomba d’acqua che ha colpito Palermo è un fenomeno imprevedibile”. Il capo della Protezione civile regionale, Salvo Cocina, spiega così il basso livello di allerta del bollettino meteo del 14 luglio. Le previsioni annunciavano temporali localizzati. Per questo era stata emessa un’allerta gialla per la fascia tirrenica da Palermo verso Messina. Era verde invece il segnale dell’area che da Palermo va in direzione di Trapani.
Ma cosa può essere accaduto? Per Cocina c’è una sola spiegazione: “Si chiama effetto monzonico. Le condizioni meteo sono ormai fortemente condizionate dai processi di antropizzazione che hanno cambiato il clima e l’ambiente”. A Palermo si è verificato un altro fenomeno: la concentrazione della massa di nubi che hanno scaricato una grande quantità d’acqua in uno spazio tutto sommato raccolto.
“Le precipitazioni più intense e più violente – dice Cocina – si sono verificate in un raggio di due chilometri sotto l’area di Bellolampo. Tutto questo non si poteva prevedere”. In poco più di due ore su quella zona di Palermo si sono scaricati 110 millimetri di pioggia.
Ma, secondo Cocina, non è la quantità d’acqua a essere individuata come la causa principale degli allagamenti. Ma gli “effetti al suolo” aggravati da altre cause. Una delle ipotesi che i tecnici avanzano prende in considerazione un black out delle centraline elettriche che alimentano le pompe di sollevamento.
Senza alimentazione elettrica gli impianti si sarebbero bloccati. In quel tratto la strada è a un livello inferiore rispetto alla rete fognaria nella quale l’acqua può essere incanalata solo con il pompaggio. Quando questa attività si blocca i sottopassi vengono allagati.
La Protezione civile: “Fenomeno imprevedibile”
Cocina: "Era stata emessa un'allerta gialla per la fascia tirrenica. Effetto monzonico probabile causa"