Totale mancanza di sicurezza per due autostrade da anni nell’occhio del ciclone. CittadinanzAttiva ed il Comitato “A18 e A20 le autostrade” della vergogna denunciano le condizioni disastrose delle due arterie siciliane e si rivolgono direttamente al prefetto di Messina.
“Vista la gravità in cui versano le autostrade A18 e A20 e considerati gli 800 casi di non conformità, riscontrati dal ministero dei Trasporti, che causano l’estrema pericolosità delle due tratte, chiediamo di incontrare il prefetto per sollevare il problema dell’inesistente sicurezza. Negli anni, i due Comitati hanno prodotto diverse iniziative di protesta ed a settembre del 2018, CittadinanzAttiva ha chiesto a mezzo lettera l’aiuto del prefetto per suggerire soluzioni ai soliti problemi. Visto che il tempo passa e la pericolosità aumenta, abbiamo deciso di chiedere un incontro risolutore per esporre la loro linea d’azione da cittadini attivi e ottenere l’importante sostegno”.
“Vista la palese impossibilità di eliminare nel breve le 800 criticità, il coordinamento del comitato – si legge nella nota – chiederà pubblicamente l’immediato declassamento a strada statale, con l’abolizione del pedaggio e l’introduzione del limite di velocità. Si ribadisce che le 800 criticità contestate a suo tempo dal ministero dei Trasporti si sono pericolosamente aggravate: dai guardrail non a norma, alle barriere anti-rumore inesistenti, dalla segnaletica orizzontale e verticale danneggiata e coperta dalla vegetazione, al manto stradale usurato e rattoppato per non parlare della pericolosità di viadotti e gallerie a cui il Cas non ha mai ottemperato”.
“La pericolosità è ancor maggiore per i motociclisti a cui si somma il danno di immagine che la Sicilia paga verso i turisti, i quali pensano di entrare in una autostrada e invece si trovano davanti a 800 pericoli da evitare. L’azione del Comitato – conclude il comitato – continuerà nelle sedi opportune, fino al definitivo ritiro della concessione da parte del ministero dei Trasporti, più volte annunciata dal precedente e dall’attuale governo e mai messa nero su bianco e alla soppressione del Cas, ente pubblico “illegittimo” in base all’art. 14 dello Statuto Siciliano, al punto g) “lavori pubblici, eccettuate le grandi opere pubbliche di interesse prevalentemente nazionale”.
Il comitato chiederà un report degli incidenti avvenuti negli ultimi dieci anni per poi inviarlo al ministero dei Trasporti.
“Vista la gravità in cui versano le autostrade A18 e A20 e considerati gli 800 casi di non conformità, riscontrati dal ministero dei Trasporti, che causano l’estrema pericolosità delle due tratte, chiediamo di incontrare il prefetto per sollevare il problema dell’inesistente sicurezza. Negli anni, i due Comitati hanno prodotto diverse iniziative di protesta ed a settembre del 2018, CittadinanzAttiva ha chiesto a mezzo lettera l’aiuto del prefetto per suggerire soluzioni ai soliti problemi. Visto che il tempo passa e la pericolosità aumenta, abbiamo deciso di chiedere un incontro risolutore per esporre la loro linea d’azione da cittadini attivi e ottenere l’importante sostegno”.
“Vista la palese impossibilità di eliminare nel breve le 800 criticità, il coordinamento del comitato – si legge nella nota – chiederà pubblicamente l’immediato declassamento a strada statale, con l’abolizione del pedaggio e l’introduzione del limite di velocità. Si ribadisce che le 800 criticità contestate a suo tempo dal ministero dei Trasporti si sono pericolosamente aggravate: dai guardrail non a norma, alle barriere anti-rumore inesistenti, dalla segnaletica orizzontale e verticale danneggiata e coperta dalla vegetazione, al manto stradale usurato e rattoppato per non parlare della pericolosità di viadotti e gallerie a cui il Cas non ha mai ottemperato”.
“La pericolosità è ancor maggiore per i motociclisti a cui si somma il danno di immagine che la Sicilia paga verso i turisti, i quali pensano di entrare in una autostrada e invece si trovano davanti a 800 pericoli da evitare. L’azione del Comitato – conclude il comitato – continuerà nelle sedi opportune, fino al definitivo ritiro della concessione da parte del ministero dei Trasporti, più volte annunciata dal precedente e dall’attuale governo e mai messa nero su bianco e alla soppressione del Cas, ente pubblico “illegittimo” in base all’art. 14 dello Statuto Siciliano, al punto g) “lavori pubblici, eccettuate le grandi opere pubbliche di interesse prevalentemente nazionale”.
Il comitato chiederà un report degli incidenti avvenuti negli ultimi dieci anni per poi inviarlo al ministero dei Trasporti.