CATANIA – Una bonifica, l’ennesimo incendio ed una petizione di 350 firme contro la discarica di via Fondo Romeo: è successo tutto in poche ore nella Terra dei fuochi di Catania, per intenderci la vasta area che invade e rende impercorribile anche una strada pubblica. Via Calliope è ormai tristemente nota per l’enorme materiale che viene scaricato sulla sede stradale: dai mobili in disuso all’Eternit, dai pneumatici alle carcasse di animali (maiali e tonni giganti).
Una lotta contro i mulini al vento, uno schiaffo alla legalità che offende la dignità di quanti si impegnano per un futuro migliore. Mentre la terra bruciava e si cercavano di rimuovere quintali di rifiuti, in contemporanea e per uno strano scherzo del destino venivano depositate e protocollate 350 firme indirizzate all’assessorato comunale all’Ambiente ed Ecologia. “E’ una raccolta firme – spiegano i consiglieri comunali Giovanni Petralia, Dario Grasso ed Agatino Giusti – con la quale si chiede un’accelerazione dell’iter procedurale che potrebbe portare all’installazione di telecamere di videosorveglianza sulla discarica abusiva di via Fondo Romeo. L’iniziativa è stata avviata dai residenti e commercianti della zona che da decenni si battono per risolvere tale problematica e che sperano in una definitiva risoluzione.
Una vera e propria discarica a cielo aperto che, nonostante le continue opere di bonifica messe in atto dalle società competenti e nonostante l’impegno concreto dell’Amministrazione, non ha mai fatto passi avanti nella lotta al fenomeno negativo che la caratterizza. L’Amministrazione ha dimostrato in modo concreto la volontà di risolvere il problema, ma le procedure burocratiche necessarie hanno provocato un allungamento dei tempi di attuazione e di risposta all’inciviltà.
La raccolta firme, che in una sola settimana ha portato alla firma di circa 350 cittadini, ha come obiettivo proprio quello di esortare gli organi competenti a rendere possibile una decisa accelerazione delle procedure necessarie per dare un segnale forte alla città nella lotta al fenomeno della discarica abusiva, segnale che nessun’altra Amministrazione precedente – ribadiscono Giovanni Petralia, Dario Grasso ed Agatino Giusti – si è mai dimostrata in grado di generare – per portare a termine la battaglia per bonificare una delle periferie storiche di questa città”.
Una lotta contro i mulini al vento, uno schiaffo alla legalità che offende la dignità di quanti si impegnano per un futuro migliore. Mentre la terra bruciava e si cercavano di rimuovere quintali di rifiuti, in contemporanea e per uno strano scherzo del destino venivano depositate e protocollate 350 firme indirizzate all’assessorato comunale all’Ambiente ed Ecologia. “E’ una raccolta firme – spiegano i consiglieri comunali Giovanni Petralia, Dario Grasso ed Agatino Giusti – con la quale si chiede un’accelerazione dell’iter procedurale che potrebbe portare all’installazione di telecamere di videosorveglianza sulla discarica abusiva di via Fondo Romeo. L’iniziativa è stata avviata dai residenti e commercianti della zona che da decenni si battono per risolvere tale problematica e che sperano in una definitiva risoluzione.
Una vera e propria discarica a cielo aperto che, nonostante le continue opere di bonifica messe in atto dalle società competenti e nonostante l’impegno concreto dell’Amministrazione, non ha mai fatto passi avanti nella lotta al fenomeno negativo che la caratterizza. L’Amministrazione ha dimostrato in modo concreto la volontà di risolvere il problema, ma le procedure burocratiche necessarie hanno provocato un allungamento dei tempi di attuazione e di risposta all’inciviltà.
La raccolta firme, che in una sola settimana ha portato alla firma di circa 350 cittadini, ha come obiettivo proprio quello di esortare gli organi competenti a rendere possibile una decisa accelerazione delle procedure necessarie per dare un segnale forte alla città nella lotta al fenomeno della discarica abusiva, segnale che nessun’altra Amministrazione precedente – ribadiscono Giovanni Petralia, Dario Grasso ed Agatino Giusti – si è mai dimostrata in grado di generare – per portare a termine la battaglia per bonificare una delle periferie storiche di questa città”.