AGRIGENTO – I tamponi rino-faringei ai quali sono stati sottoposti i 25 migranti che erano risultati positivi – con test sierologico – al Covid hanno dato esito negativo. Dopo che già ieri sera erano arrivati i risultati, sempre negativi, dei primi 10 tamponi, stamani a Lampedusa è giunto l’esito anche degli altri 15. Nessuno dei migranti che si trova all’hotspot è affetto dal coronavirus.
A rendere noto l’esito dei test sierologici per 25 migranti ieri era stata la federazione sindacale di polizia (Fsp). Il sindaco Totò Martello aveva subito parlato di “fake news” e annunciato la presentazione di una denuncia in Procura.
“Se da un lato – dice ora – tiriamo un sospiro di sollievo, dall’altro mi aspetto che le autorità e gli organismi competenti valutino gli estremi di ‘procurato allarme’ per la notizia diffusa dal rappresentante della sigla sindacale di polizia che, nella migliore delle ipotesi, ha agito con grave superficialità provocando paura fra la popolazione residente e fra i turisti, nonché un danno all’economia della nostra isola”.
Valter Mazzetti, segretario generale dell’Fsp Polizia ribatte parlando del “vaniloquio del sindaco, che evidentemente, obnubilato dalle preoccupazioni per la stagione turistica, ha problemi a leggere il semplice testo delle nostre dichiarazioni. Fsp e Mp si sono limitati a segnalare i 25 casi di positività ai ‘test sierologici’, confermati dall’Asp e dalla Regione”.
RAZZA: “PAGHIAMO PREZZO DI POLITICHE SBAGLIATE”. “Su tutti i migranti che arrivano in Sicilia assicuriamo un controllo sanitario che, grazie alla ordinanza del presidente Musumeci, individua specifici obblighi – ha detto l’assessore Razza ospite a TgCom24 -. Ma la nostra Isola non può pagare il prezzo di politiche sbagliate che hanno comportato l’aumento degli sbarchi. Siamo la frontiera d’Europa e pretendiamo rispetto. Questo grido di denuncia, accanto a tutte le comunità interessate, il presidente della Regione lo porterà mercoledì alla commissione Schengen”.
POSITIVA DONNA INCINTA. Si scopre però che un’africana incinta, sbarcata a Lampedusa, è stata portata per un controllo al reparto di Ginecologia e ostetricia del Civico di Palermo. Sottoposta a tampone è risultata positiva al coronavirus. La donna, che ha 30 anni e sarebbe asintomatica, sarebbe stata trasferita all’ospedale Cervello, centro di riferimento Covid anche per la gestanti.
“Il caso della donna in stato di gravidanza ricoverata all’ostetricia dell’azienda Arnas dell’ospedale Civico dimostra l’inaffidabilità dei test sierologici. Sono stati commessi errori a catena – commenta Angelo Collodoro, vice segretario regionale del sindacato Cimo -. Il 23 luglio non doveva entrare in reparto se non dopo pretriage e tampone. Solo dopo due giorni si è praticato casualmente un tampone. Il personale dell’Arnas attende da 24 ore direttive dall’azienda sul comportamento da tenere. Assordante il silenzio dell’azienda nei confronti del personale sanitario e dei ricoverati che per 2 giorni sono rimasti a contatto con la paziente. Domani gli operatori dell’Asp di Lampedusa entrati in contatto con la donna faranno i tamponi”.
“In merito alle dichiarazioni rese da Collodoro, si precisa che sin dalle prime ore della serata di ieri la Direzione sanitaria di presidio è stata allertata dal Direttore della Uoc coinvolta – si legge nella nota dell’ospedale Civico -. Di concerto con la direzione strategica sono state immediatamente impartite le direttive operative volte al controllo del caso: trasferimento immediato della degente positiva, isolamento della donna poi dimessa, sanificazione degli ambienti che sono stati nuovamente e più approfonditamente ripetuti stamane da parte della ditta incaricata”.
“Le attività sono proseguite in sicurezza (4 parti portati a buon fine nella notte) – prosegue -. Gli operatori hanno intrapreso il percorso di sorveglianza previsto e sono stati effettuati i primi 25 tamponi sul personale montante in servizio nella previsione di una copertura di verifica a tappeto per tutto il reparto da ripetere anche nei prossimi giorni tenendo conto dei tempi di incubazione previsti. Lo stesso valga per le degenti ricoverate. Indicazioni precise in merito sono state inviate dalla Direzione medica di presidio, sentita la Direzione aziendale, oltre al titolare di reparto, al responsabile della sicurezza aziendale e al servizio di sorveglianza sanitaria”.
A POZZALLO DUE MIGRANTI CONTAGIATI. Ci sono poi due positivi al Covid tra i 108 migranti sbarcati ieri sera dalla nave mercantile ‘Cosmo’ nel porto di Pozzallo. Uno è stato accertato ieri sera, l’altro stamattina e si tratta di un giovane della Costa d’Avorio già risultato positivo al test sierologico, sottoposto al tampone e isolato nell’hot spot di Pozzallo.
SI RIDUCONO GLI OSPITI HOTSPOT. Gli sbarchi in Sicilia dunque non si fermano. Tredici tunisini sono stati bloccati dai carabinieri sugli scogli di Linosa e altri 15 intercettati su un barchino dalla guardia costiera nelle acque di Lampedusa.
Intanto sono in partenza sul pattugliatore della Guardia di finanza e su quello della Guardia costiera 320 migranti ospiti dell’hotspot di Lampedusa. Stasera nella struttura resteranno in 455. Un numero sempre elevato visto che l’unico padiglione rimasto operativo può ospitare un massimo di 95 persone, ma di gran lunga inferiore rispetto ai 962 di stamani e ai 1.027 di ieri mattina. Soltanto nella giornata di oggi, visto che stamani col traghetto erano stati trasferite altre 200 persone, hanno lasciato la struttura in 520.
Hanno raggiunto nel frattempo Lampedusa e l’hotspot anche i 13 tunisini che erano stati intercettati e bloccati, direttamente sulla terraferma di Linosa, dai carabinieri. I trasferimenti dal centro di contrada Imbriacola sono cominciati ieri sera: col traghetto di linea per Porto Empedocle sono partiti 80 immigrati. Dal molo Favarolo, già in nottata, sono stati portati via anche i 15 che erano stati soccorsi dalla Guardia costiera.
Tutti negativi i migranti a Lampedusa, ma a Pozzallo ci sono due contagiati
Nell'isola i tamponi smentiscono i test sierologici sul coronavirus. Non si fermano gli sbarchi, ma in 520 lasciano l'hotspot. Razza: "Siamo la frontiera d’Europa e pretendiamo rispetto"