PALERMO – I vigili del fuoco e i carabinieri ieri hanno recuperato i resti di un cadavere dentro un sacco sul Montepellegrino a Palermo dopo che un uomo Damiano Torrente, 46 anni, si è presentato dai militari confessando di avere ucciso una romena di 38 anni, Ruxandra Vesco, nel 2015.
In quell’anno era stata presentata una denuncia di scomparsa. Il corpo della donna era stato messo dentro un sacco e gettato nel dirupo dov’è stato trovato dai pompieri. Sul luogo del ritrovamento sono arrivati anche i Ris. Torrente è stato fermato.
Torrente ha detto ai carabinieri di aver ucciso la Vesco per motivi passionali. “Mi sono redento e voglio confessare il delitto”, ha raccontato ai militari Torrente che vive nella zona del quartiere Montepellegrino. Così ieri ha indicato il luogo dove è stato trovato il sacco con i resti della donna.
La Vesco aveva abbandonato marito e figli e viveva di espedienti e truffe. Si prostituiva con la protezione di Torrente (sposato con un’altra romena). L’uomo ha confessato di usare cocaina e di gestire un giro di prostituzione nelle strade adiacenti il porto di Palermo.
Ha detto di aver ucciso la donna il 13 ottobre 2015 perché “non solo lei voleva trasferirsi a casa mia ma minacciava di denunciarmi dicendo che io facevo il magnaccia”.
“Quella di confessare è stata una scelta maturata e arrivata dopo un percorso di conversione, il mio cliente si è pentito”, ha detto l’avvocato Alessandro Musso che assiste Damiano Torrente.
“È una vicenda che ha scosso tutti. Ancora ci sono diversi aspetti da chiarire e verificare – aggiunge -. Il mio assistito era uscito dal carcere a marzo. Era accusato di stalking. Poi un periodo ai domiciliari e il costante avvicinamento alla fede lo hanno portato alla decisione di confessare il delitto”.
Una confessione sofferta raccolta in un lungo interrogatorio terminato la scorsa notte alle 3. Damiano Torrente fa il pescatore e avrebbe ucciso Ruxandra Vesco per motivi passionali. Ma su questo ancora restano dubbi e aspetti da chiarire, come spiegano gli investigatori.
Su Facebook è stata creata una pagina “Truffatrice ad Alcamo” in cui si indica la vittima come truffatrice seriale. Tra l’altro l’amministratore della pagina dal 2015 non aveva più notizie della donna su cui pendono procedimenti penali per avere messo a segno diverse truffe in giro per l’Italia.
Sulla pagina c’è anche una foto di Vesco, detta Alessandra o Alexandra, e un’immagine della sua carta d’identità. Una persona dice di aver subito una truffa da 20 mila euro. Per ora non sembra che il delitto sia collegato alla presunta attività di truffatrice della vittima.
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