Chiusura per 30 giorni del locale di via Coppola “Area 51” disposta dal questore di Catania. I sigilli sono scattati per una lunga serie di infrazioni di natura amministrativa e penale che la Polizia ha rilevato e sanzionato.
L’attività di “Area 51”, infatti, era stata già sospesa per quindici giorni per ben due volte, il 13 maggio e l’11 settembre scorsi, in seguito a numerosi interventi delle forze dell’ordine per episodi di lite e di rissa (uno, in particolare, con un ferito grave) che hanno avuto origine all’interno del locale e sono degenerati nelle immediate vicinanze.
Altri interventi hanno riguardato il disturbo recato al vicinato per la musica ad alto volume, diverse violazioni della normativa sulla somministrazione di bevande alcooliche fuori dall’orario consentito dalla legge e serate danzanti tenute in assenza delle autorizzazioni.
L’ultimo episodio risale allo scorso 20 settembre, alle ore 02.45 circa, quando agenti delle volanti in servizio a San Berillo sono intervenuti nel locale dov’era stata segnalata per l’ennesima volta l’emissione di musica ad alto volume. Oltretutto, per le disposizioni per il contenimento pandemico, il locale a quell’ora non avrebbe dovuto essere aperto al pubblico. Da qui la multa al titolare e la sospensione dell’attività per 5 giorni.
Malgrado ciò, il giorno successivo, alle ore 01.30 circa, ancora una volante nel suo giro di perlustrazione della zona, ha visto che “Area 51” era nuovamente aperto, con diversi clienti presenti sia all’esterno sia all’interno del locale, dove alcuni ballavano accompagnati da musica ad alto volume.
Sordo a ogni richiamo e in spregio a ogni osservanza, il 24 settembre, alle ore 01,50 – quindi all’inizio del 4° giorno dalla notifica di chiusura di 5 giorni – l’”Area 51″ era di nuovo aperta e ancora erano presenti diversi clienti che, alla vista della Polizia, si sono allontanati.
Nel locale, nonostante il fuggi fuggi, è stato trovato ancora qualche cliente con la birra in mano, la musica diffusa, i diversi boccali sparsi sui tavolini e sul bancone testimoniavano inequivocabilmente la piena attività.
L’eventuale nuova violazione della chiusura ordinata dal questore, comporterebbe la denuncia penale, il sequestro del locale e l’attivazione della procedura per la revoca della licenza.