Aumentano i casi di studenti positivi nelle scuole catanesi. Dopo il liceo classico Cutelli e il convitto Cutelli, risulta contagiato anche un alunno di una classe seconda dell’istituto Vaccarini.
“Come da procedura abbiamo attivato subito il protocollo di sicurezza – spiega la preside Salvina Gemmellaro -, mettendo in quarantena i ragazzi e i professori della classe e attivando la didattica a distanza. L’Asp ha poi stabilito di poter ‘liberare’ dall’isolamento i docenti dopo aver verificato il rispetto delle procedure all’interno dell’istituto, ovvero il distanziamento e l’uso della mascherina”.
“Il ragazzo è asintomatico – continua la preside – e ha contratto il virus in una palestra che frequenta. E’ stato allertato a fare il tampone dopo la comunicazione di un caso positivo proprio nella struttura sportiva”.
“Purtroppo siamo consapevoli che i casi sono destinati ad aumentare in tutte le comunità scolastiche – conclude la preside -. A scuola abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare continuamente per garantire la sicurezza. Per questo, noi dirigenti, insieme con i docenti, dobbiamo puntare sull’educazione comportamentale dei ragazzi fuori dalla scuola, su un dialogo costante affinché capiscano che l’uso della mascherina e di qualche precauzione in più possono essere fondamentali per interrompere la trasmissione dei contagi”.
La preside Gemmellaro ha poi scritto una lettera rivolta agli studenti e ai genitori pubblicata sul sito della scuola. Questo il testo integrale.
“Carissime/i, nella settimana dal 21 al 26 settembre 2020 sono giunte a questa dirigenza segnalazioni di alunni asintomatici con Covid-19 o in quarantena fiduciaria, tutti soggetti interessati all’evento epidemiologico a causa di contatti esterni alla scuola. Il protocollo di sicurezza è stato immediatamente attivato, segnalando tempestivamente, quanto dovuto, al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania, già a sua volta informato, disponendo attività di Ddi per le classi interessate e rispettando scrupolosamente l’attività di sanificazione degli ambienti. Tutto ciò a dimostrazione che la scuola vigila costantemente e può produrre il cambiamento.
Ma la verità è che io confido nella vostra collaborazione, nella gestione di un anno scolastico così complesso in presenza, ma con necessaria didattica mista. La verità è che la scuola è il luogo più sicuro per fare educazione comportamentale anti-Covid, valida per tutti. La verità è che se fuori dalla scuola il contenimento della virulenza da Sars-Covid-19 non viene rispettato, ogni fatica, ogni regola, ogni protocollo di sicurezza si vanifica e il sistema rischia l’implosione.
La verità è che, finita la scuola, accompagnati i ragazzi ai cancelli, tutti ritornano alle proprie abitudini, alle relazioni familiari e amicali non sempre protette e l’implosione è dietro l’angolo. L’abbraccio è dietro l’angolo, la piazza dietro l’angolo, la festa dietro l’angolo, la palestra dietro l’angolo, i baci sulle labbra… e tu, Covid-19, sei dietro l’angolo con loro. La sanificazione degli ambienti nella scuola, a fine giornata, non sempre raggiunge le menti. Ogni mattina la roulette russa riprende il suo giro e “che vinca il migliore”.
Vi invito, con il cuore aperto e sincero, ad essere in questo particolare momento portatori di un cambiamento difficile, ma epocale, nei confronti delle generazioni presenti che crescono tra mille difficoltà e incertezze. Distanziamento, mascherina ben indossata, igienizzazione frequente delle mani non ci rendono mostri, ma uomini pronti a vincere una lunga battaglia.
Ad oggi ancora nessuno dei n. 937 banchi monoposto richiesti è stato consegnato a questa istituzione scolastica, ma si aspetta il mese di ottobre, quando la scuola sarà attrezzata anche di n. 20 lavagne interattive che consentiranno di supportare meglio la necessaria didattica mista.
Raccomando, infine a voi tutti, il rispetto assoluto del Protocollo di sicurezza nel presente e nell’arco temporale della sua evoluzione dinamica, dovuta a nuovi disposizioni. Condivido ogni giorno con voi l’impegno misto a paura e al tempo stesso alla gioia di vedere i ragazzi apprendere la vita vera”.