L.Cil.) Dal 14 settembre prossimo verranno ridotte le corse dei treni Fce sulla tratta Randazzo-Riposto. Questo significa meno servizi di mobilità per i centri urbani etnei su una rete ferroviaria che, nei fatti, perimetra il vulcano collegandolo con Catania.
“Questa riduzione ritengo sia in netta contrapposizione con la stessa mission dell’azienda che mira a collegare i centri etnei nel rispetto dell’ambiente – spiega il presidente del Parco dell’Etna, Carlo Caputo – Risulta infatti evidente come una riduzione delle corse dei treni sia condizione determinante di un aumento di trasporto su gomma e quindi maggiore inquinamento su un’area etnea che dovrebbe caratterizzarsi per ben altri standard ambientali”.
Eppure la Fce aveva lanciato anche una serie di iniziative di promozione e valorizzazione dei territori e dei prodotti dell’Etna istituendo delle tratte dedicate e facendo pensare, al contrario, a un incremento del trasporto ferroviario intorno al vulcano. “L’azienda aveva promosso per la mobilità sostenibile sul vulcano con gli itinerari turistici che evidenziavano già dal nome le finalità: “Treno delle terre dell’Etna ed Alcantara”, “Treno dei vini”, “Treno su due ruote” (dedicata ai percorsi ciclabili) e “Treno dei castelli” per scoprire le torri e i castelli normanni”. Ovviamente anche queste iniziative saranno fortemente penalizzate” aggiunge Caputo.
“Confido che l’azienda governativa riveda i propri programmi che inciderebbero in maniera negativa sulla fruibilità del territorio etneo, sono disponibile come presidente del Parco dell’Etna ad avviare partership con l’azienda per promuovere maggiormente le tratte ai fini turistici – conclude il presidente – l’azienda governativa (e quindi il governo centrale) deve fare lo sforzo di mantenere le tratte”.
Luca Ciliberti
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