La domanda più profonda che l’incredibile genio di Christopher Nolan riesce a stimolare alla fine di Tenet è: ma non è che si può tornare indietro al momento dell’ingresso al cinema ed evitare di entrare? Niente da fare: le sconvolgenti contorsioni temporali concepite dal primo colossal post-virus purtroppo non sono applicabili alla realtà. L’unica possibilità che rimane una volta sulla poltrona è quella di assistere al peggior film del regista che resterà nella storia per la più stupefacente collezione di titoli mono-parola: Interstellar, Inception, Memento e Dunkirk.
“Hollywood è nelle mani dei nerd”, sentenziava Hugh Grant qualche anno fa nella commedia Professore per amore. E non può esserci altra spiegazione, se il blockbuster palindromo che dovrebbe riportare tutti in sala è una specie di 007 per secchioni con un’estenuante sequenza di elucubrazioni inaccettabili per 150 minuti.
Il vero problema di Tenet però non è quello che gli attribuiscono in molti, ovvero cosa diavolo vorrà dire. Sebbene tradisca appena appena lo spettatore medio desideroso di puro rilassamento cinematografico, costringendolo qua e là a un impegno superiore rispetto ai film con Bombolo, questa nuova “nolanata” delude per altri motivi. Anche nei suoi magnifici predecessori il regista inglese giocava con il tempo, arzigogolando due o trecento concetti di fisica avanzata, ma pure a distrarsi un attimo rimaneva il piacere di una poderosa e sofisticata adrenalina.
Stavolta sono tutte chiacchiere perse. Perché questo meccanismo di passato, futuro, marce indietro e inversioni è sovrastato da scene d’azione che non smuovono un ciglio (l’ultima nella città fantasma è da denuncia per sequestro di cinefili), dialoghi preconfezionati e un protagonista con la stessa personalità di un ruminante al pascolo.
Quando un grande regista affida il ruolo più importante a un attore noto per lo più ai parenti puoi solo ammirare il suo coraggio, perché finalmente non passerai il film a pensare “Miii, ma quello che spara è Tom Cruise…”. Se però quell’attore è John David Washington forse è l’ennesimo segnale che qualcosa è andato storto.
Ma siamo in tempo per non vedere Tenet?
di Emanuele Grosso. Tutto il genio di Nolan disperso in un estenuante 007 per nerd