CATANIA – Tredici persone sono state arrestate dalla polizia di Catania nell’ambito di due operazioni contro altrettante bande. I gruppi criminali erano dediti uno alle rapine a tir e l’altro a furti in appartamento con sette arresti eseguiti in flagranza di reato e altri sei in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
RAPINE AI TIR. Nella prima operazione, relativa alle rapine ai tir, la polizia ha arrestato i pregiudicati Rosario Drago, 57 anni, Giovanni Drago, 28 anni, Lorenzo Giuffrida, 50 anni, già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, Mauro Panè, 45 anni, Luigi Laudani, 57 anni, Michele Lombardo, 44 anni, e l’incensurato Francesco Lo Vecchio, 52 anni. Tutti sono accusati di rapina aggravata e sequestro di persona.
Nella notte tra il 17 e il 18 settembre, la Polizia ha intercettato e pedinato a distanza due auto sospette, una delle quali con targa alterata, che stavano tallonando sulla tangenziale di Catania un tir di una nota impresa attiva nel settore alimentare. Il sospetto degli agenti si è tramutato in realtà quando alcuni degli occupanti dei veicoli sono riusciti in brevissimo tempo a bloccare il tir e a salire a bordo, e sotto la minaccia di un arma hanno sequestrato l’autotrasportatore.
La banda si è quindi diretta, utilizzando una tecnica di “staffetta” per eludere la presenza di eventuali pattuglie delle forze dell’ordine, in un deposito nella zona industriale di Catania. Gli agenti, dopo avere circondato il perimetro della struttura, hanno fatto irruzione nel capannone e hanno sorpreso i malviventi mentre ancora erano in procinto di scaricare la merce contenuta nel camion tenendo in ostaggio il conducente. Un’altra pattuglia ha bloccato uno dei componenti che effettuava le “ronde” nella zona.
FURTI IN APPARTAMENTO. La seconda operazione ha permesso di sgominare una violenta banda di catanesi specializzata nei furti in abitazione. In manette sono finiti i pregiudicati Luca Nicolosi, inteso “Ciaramedda”, 42 anni, Tommaso Savasta, inteso “Masi”, 46 anni, Pietro Bonaccorsi, 47 anni, Francesco Puglisi, 42 anni, Benito Blancato, 59 anni, Antonino Parisi, 27 anni.
Il gruppo, la cui roccaforte era nel rione di Librino, era molto cauto nell’azione, tanto da prevedere tutta una serie di misure volte ad eludere ogni forma di monitoraggio, ad esempio l’utilizzo di auto prese a noleggio e utenze cosiddette “citofono” (“il cellulare del lavoro”, veniva definito dai membri) per mantenere contatti durante i colpi tra il soggetto che faceva da “palo” e gli indagati che si introducevano nell’abitazione.
E’ stata riscontrata anche l’esistenza di una cassa comune in cui confluivano parte dei proventi della vendita degli oggetti rubati necessari per incrementare il business dell’organizzazione caratterizzata anche da specifici canali deputati a “piazzare” il prima possibile la refurtiva e garantirsi denaro contante.
Il gruppo operava secondo un modus operandi basato su una preliminare fase di osservazione e sopralluogo degli obiettivi per verificare condizioni di accesso e abitudini dei proprietari, e una successiva fase operativa.
Durante il periodo del lockdown, la banda, a causa delle limitazioni di movimento dovute alle restrizioni imposte per la diffusione della pandemia, sono riusciti a trarre dalla situazione di emergenza sanitaria dei vantaggi, sfruttando le prolungate assenze dei proprietari dalle case dovute alle interminabili attese per l’accesso ai supermercati.
In una conversazione tra gli indagati, uno di loro ha affermato: “Con questo fatto del coronavirus (…) se becchi la famiglia che deve andare a fare la spesa, tu puoi stare sicuro che nella loro casa ti puoi fare anche un chilo di pasta e una spaghettata”.
Dalle parole ai fatti: in una di queste occasioni, a marzo, durante l’assenza dei proprietari, sono stati arrestati in flagranza alcuni componenti del gruppo durante un furto in casa. La refurtiva, consistente in gioielli e denaro, è stata restituita al proprietario. Tra gli oggetti rubati e recuperati anche un fucile da caccia. In altre occasioni, gli agenti hanno monitorato a distanza la cessione degli oggetti rubati e sono riusciti a recuperare la refurtiva.