La cittadinanza italiana di Luis Suarez è stata ottenuta con una truffa. E’ quanto ha accertato un’inchiesta della Gdf e della Procura di Perugia, con i militari delle Fiamme Gialle che stanno acquisendo documentazione nell’università del capoluogo umbro e notificando una serie di avvisi di garanzia. Dalle indagini è emerso che gli argomenti della prova d’italiano sostenuta dall’attaccante del Barcellona e dalla nazionale uruguaiana erano stati concordati prima e i punteggi assegnati prima ancora della svolgimento della prova.
Acquisizioni di documenti presso gli uffici dell’Università per Stranieri sono in corso da parte della guardia di finanza di Perugia per l’indagine che riguarda l’esame d’italiano sostenuto da Luis Suarez. Notificate informazioni di garanzia per rivelazione di segreti d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e altro. Nell’inchiesta sarebbero indagati – secondo indiscrezioni – i vertici di palazzo Gallenga.
La procura di Perugia nel decreto di perquisizione eseguito stamani sostiene che è stato un “esame farsa” quello per la certificazione della conoscenza della lingua italiana sostenuto all’Università per Stranieri di Perugia dall’attaccante del Barcellona Luis Suarez. Superato in una “seduta di esame ad hoc”.Negli atti si parla di “previa consegna” al calciatore dei contenuti della prova “in modo da blindare l’esito favorevole”.
Suarez “non spiccica na parola”, ma anche “non coniuga i verbi” e “parla all’infinito”: a dirlo è Stefania Spina, incaricata della preparazione del calciatore in vista dell’esame a Perugia, intercettata dalla procura del capoluogo umbro. Il testo è riportato nel decreto di perquisizione eseguito stamani. “Ma te pare che lo bocciamo” aggiunge con un non meglio identificato interlocutore. “Non dovrebbe, deve, passerà, perché con dieci milioni a stagione di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1 (il livello della certificazione – ndr)” dice ancora Spina.