CATANIA – Il caffè insieme tra Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani a Catania, prima dell’udienza sul caso Gregoretti, è segno dell’unità del centrodestra? “Sono contenta che qualcuno lo dica – ha risposto ai cronisti la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni a margine di un flash mob a Catania – perché io leggo solo di presunte divaricazioni, competizioni, uno contro l’altro. Capisco che compatti facciamo paura, ma nelle questioni fondamentali abbiamo sempre dimostrato di esserci”.
Meloni spiega le sue impressioni sull’alleato. “L’ho visto bene, sereno, reattivo, immagino ci sia anche un nervosismo. Penso che nessuno per aver fatto quel lavoro, avrebbe potuto immaginare di finire in tribunale. Per persone come noi finire in tribunale è una cosa seria. Ma l’ho trovato molto combattivo”.
“Credo che in democrazia uno sia libero di dire che non è d’accordo, non siamo andati davanti al tribunale, non ce la siamo presi con la magistratura. Ma io dissento così”, conclude davanti alla sede storica del Movimento sociale italiano catanese, con lo striscione “La difesa dei confini è sacrosanta”.