CATANIA – Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica, i carabinieri di Catania hanno confiscato beni del valore di circa 800 mila euro a Francesco Ferrera, 56 anni.
Le indagini patrimoniali hanno fatto emergere che a Ferrera sono riferibili, in modo diretto o indiretto, diversi beni il cui valore è apparso sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati.
La confisca è stata effettuata sulla base della ritenuta pericolosità sociale di Ferrera, indiziato di appartenere alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano, alla quale era transitato dall’originaria famiglia Ferrera “Cavadduzzu” dove già ricopriva un ruolo di spicco.
Francesco Ferrera è stato condannato dalla Corte d’appello di Catania nel 1994 per associazione mafiosa e sequestro di persona. Nel 1990 era già divenuta definitiva una precedente condanna per più violazioni delle disposizioni sul controllo delle armi e il 28 marzo del 1995 diviene definitivo il decreto applicativo nei suoi confronti della sorveglianza speciale per tre anni.
Il 20 gennaio del 2017 è stato condannato in primo grado a quattro anni per associazione mafiosa. Collaboratori di giustizia lo indicarono come appartenente al clan Santapaola-Ercolano, al quale era passato dall’originaria famiglia Ferrera, nella quale già ricopriva un ruolo di spicco.
I beni confiscati sono un complesso immobiliare in via Penninazzo a Viagrande, acquistato nel 2003 e intestato al figlio Natale e composto da un magazzino, un appezzamento di terreno con piccolo locale deposito di oltre 1.000 mq, un’abitazione di tipo popolare di 7,5 vani, negozio e botteghe, terreno agricolo di 1.097 mq, un fabbricato rurale.
I giudici, oltre alla confisca dei beni, hanno anche applicato a Ferrera la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza per 3 anni con obbligo di soggiorno nel comune di residenza.