CATANIA – Sono già stati necessari 6 interventi dei micologi dell’Asp di Catania nei pronto soccorso a causa di intossicazione da fungo “Chlorophyllum molybdites”, specie originaria del Nord America e delle regioni temperate sub tropicali, la cui comparsa è diventata frequente negli ultimi anni anche nel territorio etneo e che causa, se consumata, intossicazione con sintomatologia gastroenterica.
La specie in questione può essere facilmente scambiata con la ricercata “Macrolepiota procera” (“Mazza di tamburo”, volgarmente chiamata “cappiddini”), specie commestibile e largamente raccolta e consumata.
La presenza del “Chlorophyllum molybdites” sul territorio etneo è stata individuata da Alfio Pappalardo, micologo dell’Asp di Catania, che sta partecipando a un progetto di studio del Dipartimento di Chimica, biologia e biotecnologie dell’università di Perugia, finalizzato all’identificazione delle specie fungine che sono causa di intossicazioni alimentari.
“Ricordiamo ai cittadini che tutte le partite di funghi spontanei posti in vendita devono essere accompagnate da tagliando di avvenuta certificazione da parte dell’Asp – sottolinea Elena Alonzo, direttrice del Servizio igiene alimenti e nutrizione dell’Azienda sanitaria catanese -. Questa certificazione garantisce la commestibilità dei funghi e riporta altresì la data entro la quale gli stessi vanno tassativamente consumati. Invito, pertanto, i consumatori a prestare la massima attenzione e, in caso di raccolta occasionale di funghi, di sottoporre l’intera partita di funghi ai micologi dell’Asp prima del consumo, al fine di eliminare il rischio di intossicazioni”.