GELA (CALTANISSETTA) – I militari del gruppo di Gela della Guardia di Finanza e personale appartenente al gruppo operativo regionale antifrode dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari personali, emessa dal Gip di Gela, nei confronti di quattro persone accusate, insieme ad altre nove, di aver costituito un’associazione a delinquere, con base operativa a Gela e ramificata su tutto il territorio isolano, finalizzata al contrabbando e alla miscelazione abusiva di prodotti energetici.
Sono accusati, in 13, di avere frodato il fisco miscelando carburanti e prodotti energetici vari a Gela, Augusta e a Misterbianco. I restanti nove presunti complici sono stati denunciati. Per gli indagati l’accusa, a vario titolo, è di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando e alla miscelazione abusiva di prodotti energetici. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Gela su richiesta del procuratore, Fernando Asaro, che ha coordinato il lavoro investigativo delle fiamme gialle.
I tre indagati per contrabbando carburanti finiti oggi ai “domiciliari” su ordine del gip del tribunale di Gela, sono Damiano Sciuto, di 31 anni, di Catania, ritenuto la mente dell’organizzazione, Daniele Borchio, di 53 anni, suo braccio destro, originario di Caltagirone ma residente a Gela, e Alessandro Caldarera, di 51 anni, titolare del sito di stoccaggio e organizzatore dei trasporti internazionali.
A questi si aggiungono altri 10 indagati, 9 dei quali denunciati a piede libero e uno con obbligo di firma. Il gasolio già di scarsa qualità giungeva dai Balcani passando il confine senza pagare le accise di importazione ma con l’impegno di versare il dovuto insieme con l’Iva una volta arrivato a destinazione, cioè ad Augusta. Le autobotti invece andavano a Gela dove avveniva la sofisticazione del carburante. L’evasione accertata è di quasi mezzo milione di euro. Tre le aziende paravento dietro cui agiva l’organizzazione: la Lubricarbo srl di Gela, la Union srl e la Gisa srl. Sono finite tutte sotto sequestro preventivo su richiesta dei pm Ubaldo Leo e Luigi Lo Valvo coordinati dal procuratore Fernando Asaro.