RAGUSA – La diffusione pandemica in provincia di Ragusa corre verso quota mille. E’ il livello dei contagiati da Covid che sta per essere raggiunto dopo l’individuazione degli ultimi casi. E’ sempre Vittoria il punto più critico dell’emergenza: i positivi sono diventati 438, cioè 28 più di ieri.
Uno dei candidati a sindaco, Salvatore Di Falco, ha formalmente chiesto al prefetto di Ragusa, Filippina Cucuzza, di “avviare delle determinazioni per poter rinviare le elezioni del 22 e 23 novembre a Vittoria, con contestuale sospensione di ogni attività elettorale in presenza. Il dato epidemiologico continua ad aggravarsi ogni giorno di più”.
“Trovo iniquo – conclude la missiva – che alla nostra gente si impongano degli obblighi di chiusura dei loro locali e alle macchine elettorali si consenta tutto sotto l’alibi del distanziamento e dell’uso della mascherina”.
Un altro focolaio anomalo è quello di Ispica: 57 contagiati su una popolazione di 16 mila abitanti. Alcuni pazienti avevano partecipato a due matrimoni. In un caso la fonte del contagio è stato individuato in un sassofonista che, durante il ricevimento, ha fatto il giro dei tavoli per intrattenere gli invitati. Al test del tampone è poi risultato positivo. Durante la sua esibizione avrebbe così diffuso musica e virus.
Alta è anche la diffusione del Covid a Ragusa dove si contano circa duecento contagiati. Alcuni sono stati individuati tra gli ospiti e gli operatori, tra cui una suora, di una Rsa (Residenza sanitaria assistita).
Viene considerato alto il numero dei contagiati in altri due centri della zona di Vittoria: Comiso ne ha 75 e Acate 41. Il quadro pandemico si aggrava di ora in ora in tutta la provincia e sta sottoponendo a stress le strutture sanitarie.
Il direttore generale dell’Asp, Angelo Aliquò, ha rafforzato i servizi di assistenza. Molti pazienti sono nella cosiddetta ‘zona grigia’ (12 solo a Vittoria) in attesa di essere ricoverati. Altri sono assistiti nelle ambulanze in sosta davanti agli ospedali. L’Asp ha portato a una ventina i posti nelle terapie intensive.