PALERMO – “Non esiste più la mafia ‘sensibile e coraggiosa’ di un tempo”. E’ bufera per le parole dell’ex senatrice della Lega ed ex vice sindaca di Lampedusa Angela Maraventano pronunciate a Catania dal palco della manifestazione a sostegno di Matteo Salvini.
“E’ stata una frase infelice – ha poi dichiarato la leghista – dettata dalla rabbia e dal momento terribile che sta vivendo il nostro paese ma io mi sono sempre battuta contro tutte le mafie, a cominciare da quella nigeriana. Ho voluto solo scuotere le coscienze della gente sul fatto che stiamo assistendo a una ‘invasione’ da parte dei migranti, con un governo complice. Ma tutto questo non vuol dire certamente che sono a favore della mafia, per me parla la mia storia”.
Ma le critiche ormai montano ovunque. “Sono dichiarazioni che destano sconcerto e denotano, quanto meno, ignoranza del fenomeno mafioso. Non vale la pena commentarle perché si commentano da sole”, ha detto il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi.
“Ho ascoltato, incredula, le parole dell’ex senatrice della Lega. Che una persona che ha rappresentato lo Stato possa riproporre la trita favoletta della mafia buona mi indigna e mi fa arrabbiare. In questi anni abbiamo pianto decine di donne e uomini delle istituzioni, magistrati, giornalisti, sindacalisti, cittadini comuni uccisi da una criminalità organizzata che ha saputo solo seminare morte, sopraffazione e ingiustizia”, ha commentato Maria Falcone, sorella del giudice ucciso nella strage di Capaci e presidente della Fondazione che del magistrato porta il nome.
“La Maraventano – ha aggiunto – è arrivata a dire che la mancanza di sviluppo della nostra Sicilia è da ascriversi al fatto che lo Stato, con una dura battaglia, ha eliminato la mafia, dipingendo una Cosa nostra sensibile e attenta alle esigenze del territorio. Parole senza senso di chi ha dimenticato la lunga scia di sangue che ha sporcato le nostre strade. La mafia non è mai stata buona, non ha mai portato sviluppo e ricchezza. E’ un cancro che continua a essere presente nella nostra terra e va combattuta quotidianamente. Dalle istituzioni, ma anche da ciascuno di noi. Spero che i vertici del partito di cui l’ex senatrice è esponente prendano le distanze dalle dichiarazioni vergognose della loro collega”.
Severo anche il sindaco di Lampusa Totò Martello: “Da lampedusano, prima ancora che da sindaco, prendo le distanze nel modo più netto dalle parole inneggianti alla mafia che sono state pronunciate da una esponente della Lega nel corso di una manifestazione pro-Salvini. Parole gravi, offensive, pericolose, che fanno capire che davvero qualcuno a Lampedusa ha perso il senso del limite e della decenza. Ma come si possono dire certe cose? Come si può parlare di ‘sensibilità’ e di ‘coraggio’ della mafia? Che insegnamento stiamo dando ai nostri ragazzi? Queste parole umiliano un’intera comunità”.