Pressing del Cts alla Regione per l’emergenza coronavirus. Dopo i dati allarmanti di ieri (quasi 800 casi con un indice di positività che ha superato il 10%), il comitato tecnico scientifico ha chiesto al governatore Musumeci l’adozione di una serie di misure restrittive.
L’ultima parola passa adesso a Musumeci, che dovrà decidere sulla firma di una nuova ordinanza che tenga conto delle richieste dei componenti del comitato tecnico scientifico.
Il governo regionale ha preso atto delle proposte avanzate e sta valutando, congiuntamente e nello spirito di leale collaborazione, alcune delle proposte da adottare nel territorio siciliano.
Alla luce anche dei rapporti sull’andamento epidemiologico redatti dagli esperti, Musumeci emanerà una propria ordinanza che avrà come filo conduttore la “linea della fermezza e del rigore” seppure con chiusure parziali, allo scopo di anticipare e contenere il diffondersi del contagio nel territorio siciliano.
“Dovendo incidere su settori rilevanti nella vita quotidiana delle persone – ha detto in serata il presidente della Regione – ritengo importante valutare con estrema attenzione i provvedimenti da inserire nella nuova ordinanza per limitare il diffondersi del contagio in Sicilia. Ecco perché, dopo una giornata intensa di confronto con gli esperti del Comitato tecnico scientifico e con l’assessore alla Salute, mi sono preso 24 ore di tempo prima di adottare il nuovo provvedimento che conterrà limitazioni in alcuni settori, come gli istituti scolastici e il sistema dei trasporti, ma senza colpire le attività economiche. Domani sentirò nuovamente il ministro della Salute per un ulteriore momento di condivisione delle proposte, in uno spirito di leale collaborazione tra Stato e Regione”.
Il primo punto suggerito dagli esperti riguarderebbe scuole e università. Gli esperti propongono la didattica a distanza dal secondo al quinto anno di liceo per almeno tre settimane, con uno screening di massa su studenti e personale scolastico. Stesse misure per le università, con lezioni on line.
Un’altra restrizione tocca la movida e il settore della ristorazione, con la chiusura alle 23 di tutti i locali pubblici, dai ristoranti fino ai pub. Un orario che andrebbe anticipato alle 21 in caso di istituzione di “zone arancioni” in Comuni con un tasso di contagio alto ma non ancora tale da richiedere la chiusura totale.
Altro nodo quello dei trasporti. Gli esperti chiedono la capienza ridotta del 50%. Musumeci non ha escluso anche una limitazione agli arrivi in Sicilia da altre regioni, anche se per il momento è una ipotesi messa da parte. Si ipotizza inoltre il coinvolgimento dell’esercito per allestire ospedali da campo.