“Entro oggi alla luce della valutazione sull’andamento epidemiologico, l’assessorato della Salute proporrà al presidente della Regione l’adozione di provvedimenti contenitivi per alcuni comuni e aree caratterizzate da un numero elevato di contagi da coronavirus”. Ad annunciarlo è l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza.
Saranno adottate alcune misure di attuazione della disposizione impartita dal presidente della Regione sullo screening diagnostico su un campione significativo della popolazione.
“Entriamo in una fase dell’epidemia che deve ancora di più caratterizzarsi per la rapidità delle decisioni – precisa Razza -. Ai cittadini, mai come in queste ore, chiediamo di contribuire con la propria adesione ai protocolli di prevenzione del contagio”.
“In una fase diversa della pandemia – aggiunge l’assessore – siamo stati la regione che, attraverso la sua compostezza, ha sorpreso l’Italia. Non possiamo sbagliare adesso, perché nessuno vuole tornare a una serrata che metterebbe in ginocchio la già fragile economia del nostro territorio”.
“La Sicilia non è tra le regioni, dall’elenco diffuso oggi, le cui terapie intensive possono destare preoccupazioni dal punto di vista dei numeri di posti liberi. E’ il segnale che si è lavorato nei mesi scorsi per evitarlo – ha detto Razza -. Il presidente della Regione adotterà dei provvedimenti che dovranno essere collegati a specifiche aree del territorio con limitazioni all’ingresso e all’uscita con l’invito alla gestione di protocolli particolari per gli esercizi pubblici”.
“Dobbiamo garantire un difficile equilibrio: quello della tutela del diritto alla salute pubblica e il diritto di ogni cittadino, lavoratore, imprenditore, studente a vivere una vita normale – ha sottolineato l’assessore -. E’ il lavoro che il presidente Musumeci ha affidato al sistema sanitario, che si trova in una duplice condizione: assicurare tutela ai malati sia di Covid che non Covid e garantire al sistema economico l’appoggio in modo che si impedisca un nuovo lockdown. Saranno settimane difficili”.
“Le norme nazionali consentono alle regioni di adottare misure restrittive rispetto a quelle nazionali, cosa che è già accaduta in alcuni comuni e continuerà ad accadere in altri della nostra regione, ma lavoreremo per evitare che debba riguardare l’intera Sicilia. Questo dipende anche dai cittadini. Se dovessimo esaminare i dati – ha aggiunto – 180 comuni siciliani oggi non registrano contagi, è un numero significativo. Alcune iniziative riguarderanno nel provvedimento che oggi proporrò al presidente della Regione le due città metropolitane di Palermo e di Catania, dove immaginiamo un forte potenziamento della sanità del territorio”.
“La Sicilia è stata tra le prime regioni a dotarsi di tamponi rapidi, stiamo acquisendo un milione di tamponi salivari, per gli screening sui territori, caratteristica già adottata nell’ordinanza – ha detto l’assessore -. Attraverso il bando dei giorni scorsi abbiamo avuto l’adesione di 3 mila professionisti e contiamo di arrivare a quota 4 mila, immetteremo professionalità che ci consentiranno di aumentare gli screening in ogni territorio. Nel fine settimana cominceremo quelli nelle isole minori”.
A proposito di eventuali chiusure Razza ha anticipato che “oggi ci sono comuni nelle province di Palermo, Trapani, Agrigento, di Messina che hanno evidenziato un numero crescente di contagi, valuteremo l’impatto epidemiologico e adotteremo delle iniziative in giornata. Il criterio di chiusura non può essere soltanto il rapporto contagiati per abitanti, ma deve essere anche la individuazione dal punto di vista epidemiologico della necessità di circoscrivere un focolaio. Se tanti casi sono già circoscritti in un unico focolaio non serve provvedere a una zona rossa su quel comune, ma va adottata una misura di screening e di ‘contact tracing’. Ogni situazione è diversa e dobbiamo dare la giusta risposta a ogni situazione”.
Ma l’assessore ha rilanciato l’appello ai cittadini: “Chiediamo la loro collaborazione. Rispetto a una settimana fa, vedo che nelle città la mascherina la indossano tutti. I siciliani sono stati bravissimi, quando c’è stato l’invito a restare a casa è stato raccolto dalla stragrande maggioranza della popolazione, l’invito al rispetto delle regole oggi vale doppio. Non vogliamo chiudere, non vogliamo vedere i commercianti in strada come avvenuto in alcune regioni, vogliamo che i ragazzi vadano a scuola”, ha concluso.