CATANIA – “L’utilizzo spropositato e ingiustificato della cassa integrazione nei vari settori operativi e amministrativi in Sac (164 lavoratori) sta provocando molte conseguenze negative più volte denunciate dalle organizzazioni sindacali. Ma a Fontanarossa c’è tanto altro di irrisolto nell’ambito dei rapporti con i lavoratori, della sicurezza e in certi casi persino del rispetto di alcuni diritti fondamentali”. Cigl, Cisl e Ugl di Catania e Filt Cgil, Fit Cisl e Ugl trasporto aereo, intervengono nuovamente a proposito di alcune scelte della Sac.
“Nello specifico assistiamo al sottodimensionamento del personale nel settore Apron (ufficio operativo di gestione parcheggi aeromobili ) durante l’arco dell’intera giornata lavorativa nonostante la mole delle mansioni svolte, in particolare nel turno di notte con la presenza di una sola persona. Questa scelta mette a rischio la sicurezza del lavoratore ed eventuali possibili interventi in caso di emergenza, con l’aggravante che vengono continuamente negati permessi e giorni di ferie. Sottodimensionamento che riguarda anche il settore operativo Adi (ufficio ispettori di pista e controllo avifauna), sempre con una sola unità notturna; negli uffici persiste una carenza igienico sanitaria (presenza di topi, muffa e scarafaggi) con un unico servizio igienico nonostante il gran numero di lavoratori che lo utilizzano”.
Nel settore “safety” (sicurezza aeroportuale) “parte del personale inspiegabilmente, visto la delicatezza del settore, contravvenendo alla rotazione della cassa integrazione prevista dalla legge e dall’accordo sottoscritto dai sindacati, risulta essere a zero ore dal mese di aprile. Tutto ciò – spiegano ancora i sindacati – provocherà possibili ricadute sulla sicurezza dei lavoratori e dei passeggeri, visto che il nuovo dispositivo anti Covid della Regione prevederà gli sbarchi a piedi per tutti i passeggeri provenienti da fuori confini italiani per i controlli e i tamponi al terminal C”.
Le sigle inoltre denunciano “un sottodimensionamento anche per ciò che concerne i lavoratori della manutenzione cui l’applicazione della cassa integrazione andrebbe azzerata, e in diversi settori amministrativi le cui professionalità vengono continuamente svilite o non valorizzate. Segnaliamo le posizioni di circa venti lavoratori che dall’inizio dell’ammortizzatore sociale non sono mai rientrati a lavoro essendo stati inseriti nella formula delle zero ore. Ad aggravare la condizione dei lavoratori Sac è l’inspiegabile mancata erogazione del Fondo di Solidarietà del Trasporto aereo (integrazione all’80 % della retribuzione in caso di ammortizzatore sociale) nonostante la delibera per l’autorizzazione al pagamento risalga al 25 giugno 2020”.
I sindacati dunque “chiedono ora un riscontro tangibile alla dirigenza della Sac e al suo amministratore delegato, Nico Torrisi, in merito non solo alle questioni sindacali ancora aperte ma anche sugli emolumenti destinati ai vertici aziendali e i relativi benefit, nove auto aziendali comprese, dei quali chiediamo l’azzeramento. La gestione della Sac non ci convince né potremmo giudicarla brillante sulla base dei risultati ottenuti in questi mesi a proposito di gestione delle emergenze economiche e più in generale del rapporto con chi ogni giorno lavora sodo per l’aeroporto, permettendone successi e funzionalità”.