CATANIA – Su richiesta della difesa e delle parti civili il gup di Catania Nunzio Sarpietro ha disposto, nell’ambito del procedimento sulla Gregoretti che ha portato in aula il leader della Lega Matteo Salvini, un’ulteriore attività istruttoria che prevede, tra l’altro, l’audizione del premier Conte e dei ministri Lamorgese, Di Maio e degli ex ministri Trenta e Toninelli.
Il gup ha stabilito che il presidente del Consiglio sarà sentito nella prossima udienza fissata per il 20 novembre nell’aula bunker del carcere di Bicocca. Nella stessa data saranno sentiti anche gli ex ministri Toninelli e Trenta.
Di Maio, Lamorgese e l’ambasciatore Maurizio Messari verranno ascoltati il 4 dicembre. Il gup ha anche disposto l’acquisizione di documenti sugli altri sbarchi avvenuti nello stesso periodo.
Sulla convocazione da parte del Gup di Catania, il premier Conte ha risposto subito: “Ovviamente a disposizione, ci mancherebbe; quando la magistratura chiama, anche un responsabile politico deve rispondere. Riferirò tutte le circostanze di cui sono a conoscenza, in piena trasparenza come ho sempre fatto e come sempre farò”.
L’udienza preliminare per la richiesta di rinvio a giudizio per sequestro di persona dell’ex ministro dell’Interno è cominciata alle 9.30 nell’aula Serafino Famà del palazzo di giustizia di Catania.
La Procura etnea ha nuovamente richiesto, come aveva fatto nella prima fase del procedimento, l’archiviazione. L’ex ministro è accusato di avere abusato dei suoi poteri per privare della libertà libertà personale i 131 migranti bloccati a bordo della Gregoretti dalle 0.35 del 27 luglio 2019 fino al pomeriggio del 31 luglio” successivo, quando la nave della guardia costiera italiana è giunta l’autorizzazione allo sbarco nel porto di Augusta, nel Siracusano.
Accuse che Salvini ha sempre respinto, come ha ribadito nella sua memoria difensiva di 50 pagine depositata alla segreteria del giudice di Catania, spiegando che “non si è verificata alcuna illecita privazione della libertà personale, in attesa dell’organizzazione del trasferimento” dei migranti alla “destinazione finale”.
Il giudice Sarpietro prima ha invitato le parti a concludere brevemente in attesa di decidere sulle richieste probatorie che sono state avanzate, poi si è ritirato in camera di consiglio per decidere, riservandosi di dare nuovamente la parola alle parti. Pertanto, a bocce ferme e in attesa della decisione, la Procura ha chiesto la sentenza di proscioglimento, perché tecnicamente non è più possibile richiedere l’archiviazione.
Come riferiscono fonti della Lega, la difesa di Salvini ha chiesto il non luogo a procedere perché il fatto non sussiste sul caso Gregoretti e un’eventuale audizione dell’attuale ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. La richiesta di audizione del ministro è stata avanzata per sollecitare un approfondimento probatorio da parte del giudice per accertare se le procedure di sbarco indicate nel capo di imputazione sono le stesse seguite tuttora dal governo Conte.
“Era la mia prima volta in tribunale da potenziale colpevole e imputato, sono assolutamente soddisfatto di aver sentito da parte di un giudice che quello che si è fatto non l’ho fatto da solo. Era parte di una procedura”, ha detto il leader della Lega nella conferenza stampa dopo l’udienza preliminare. “Tornerò a Catania in compagnia. Mi soddisfa – ha aggiunto – che il giudice interpelli il premier per chiedere: ‘L’anno successivo avete fatto la stessa cosa?’ Ci sono decine di articoli che dimostrano che l’iter è lo stesso. Adesso sarà qualcun altro a dover dire quello che ha fatto. Secondo me, il giudice potrebbe sentire anche altri”.
“Mi sono rifiutato di dire ‘sono colpevoli anche loro’ (Conte e gli altri ministri, ndr). La mia tesi – ha proseguito Salvini – è che sono innocenti anche loro. Avrei potuto dire il contrario per spirito di vendetta. E invece io spero che vengano qua per mezz’ora e poi si occupino di altro. In questo momento da italiano vorrei che il premier e i ministri si occupassero h24 della situazione economica del Paese e non dovessero andare in tribunale a raccontare quello che tutti sanno”.
“Non so che chiederà il giudice a Conte, Toninelli. Non l’abbiamo chiesto noi, perché non sono abituato a scaricare le responsabilità su altri. Secondo me, non c’è un reato quindi hanno fatto bene a continuare a fare quello che facevamo quando eravamo al governo – ha detto ancora Salvini -. Ma sono curioso di sentire come qualcuno possa dire che fino ad agosto 2019 era A e, da settembre 2019, era B. Per me A è A e B è B e questo è impagabile. E’ una soddisfazione impagabile andare a letto ed essere a posto con la propria coscienza, per me è una cosa insostituibile”.
E’ stato un processo politico? ” No, non credo che sia un processo politico. Ho trovato nel giudice una persona libera e autorevole. Devo dire che la giustizia italiana è comunque una giustizia che funziona”. “È normale che l’unica presenza politica oggi in piazza era il Pd? Ma manco in Venezuela un partito di governo aderisce a una manifestazione di piazza che vede a processo il leader dell’opposizione”.
Salvini ha poi spiegato: “In questo caso sono tre lettere a fare la differenza, mi auguravo che non ci fosse bisogno di farle ripetere ma a dicembre 2019 il presidente del Consiglio disse : ‘Noi ci occupavamo di ricollocare gli immigrati e poi c’era lo sbarco’. Ripeto: POI. Quindi prima ricollocavamo i migranti, poi c’era lo sbarco. Se la lingua italiana ha un senso, io mi sono rifiutato di dire sono colpevoli anche loro, perché la mia tesi è esattamente l’opposto: sono innocenti anche loro”.
In aula per l’ex ministro l’avvocatessa Giulia Bongiorno, protagonista di un infortunio: una piccola copertura in marmo nella parte inferiore della parete dell’aula è caduta su un piede dell’avvocatessa, in attesa della decisione del giudice. È intervenuto personale del 118 che ha messo del ghiaccio e poi una fasciatura. Bongiorno ha poi lasciato l’aula su una sedia a rotelle.
Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha disposto accertamenti per verificare le cause dell’incidente e le condizioni dell’aula del tribunale di Catania. L’area è stata messa in sicurezza. Già lunedì sarà consegnata una relazione completa e sono subito iniziate le verifiche su tutte le aule.
“Questo è il tribunale di Catania, con lastre di marmo da 100 chili che si staccano dalle pareti e feriscono chi ci lavora (oggi è toccato alla bravissima Giulia Bongiorno, che è entrata con le sue gambe ed è uscita in sedia a rotelle. Bonafede, dove sei?!?”, ha poi twittato Salvini aggiungendoo quattro foto della lastra staccata dalla parete, dei soccorsi al legale e di un dettaglio della sua ferita.
L’accusa è stata rappresentata dal sostituto procuratore Andrea Bonomo. Presente anche l’avvocato Massimo Ferrante che rappresenta quattro delle parti lesi individuate nel procedimento: una coppia di nigeriani e i loro due figli di 10 e 6 anni, che sono fatti sbarcare dopo meno di 24 ore dalla nave della guardia costiera.