PALERMO – Le prove concorsuali previste dal 22 ottobre al 16 novembre potrebbero alimentare la diffusione del virus Covid. Ben 1.111 docenti siciliani saranno costretti a spostarsi per raggiungere altre città d’Italia per le prove, 2.547 dovranno raggiungere, invece, la sede in altre province dell’Isola. Non solo, è previsto l’arrivo di 1.316 candidati di altre regioni, ad esempio, a Caltagirone e Randazzo, quest’ultima area dichiarata già zona rossa.
“Per questo chiediamo un intervento delle istituzioni” è l’allarme dei segretari di Flc Cgil Adriano Rizza, Cisl Scuola Francesca Bellia, Uil Scuola Claudio Parasporo, Snals Confsal Sicilia Michele Romeo e Fgu Gilda Unams Sicilia Loredana Lo Re.
Per i sindacati della scuola, “il concorso straordinario di ruolo per la scuola secondaria di I e II grado deve essere sospeso e riprogrammato nelle province di appartenenza per tutelare la salute dei siciliani”.
A conferma della nostra visione di buon senso, forniamo un altro esempio: nella giornata del 28 ottobre la Campania, la cui situazione sanitaria è in piena evoluzione, dovrà accogliere numerosi docenti siciliani, da sommare a quelli provenienti da Basilicata, Calabria, Puglia e Molise. Per l’esattezza 831 candidati, provenienti da 5 regioni diverse.
Oltretutto, risulta incomprensibile la scelta di affidare le sedi d’esame alla libera candidatura di tutte le scuole del territorio, senza privilegiare le sedi prossime ai collegamenti delle aree urbane. Ciò comporterà, nella giornata del 27 ottobre, che i candidati provenienti da Puglia e Basilicata si rechino a Caltagirone e a Randazzo, quest’ultima area oggi dichiarata zona rossa.
Analogamente, il 30 ottobre i 43 candidati provenienti da Molise, Puglia, Campania e Basilicata, dovranno raggiungere un istituto scolastico di Mussomeli. Vista la situazione, riteniamo più coerente che la prova concorsuale si svolga al computer, nella sede di appartenenza, con la evidente razionalizzazione di spostamenti, uso di mezzi pubblici e concentrazione territoriale di candidati.
E aggiungono: “Abbiamo registrato con stupore la presa di posizione della ministra Azzolina che ha annunciato il divieto di proroga della prova per i docenti posti in quarantena alla data del concorso. Un’affermazione pericolosa perché qualche candidato disperato potrebbe violare la misura restrittiva. Visto l’evolversi della situazione riteniamo opportuno il rinvio del concorso da effettuare in una fase meno acuta”.