E’ pessimista il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, sull’evoluzione della pandemia di Covid.
“Sappiamo benissimo che andiamo verso la chiusura totale. È inutile essere ipocriti ed è inutile fingere di non capirlo. Tutti vorremmo scongiurare questa ipotesi ma tutti sappiamo che appare sempre più ineluttabile”, ha detto intervenendo a “I numeri della Pandemia” su Sky TG24.
“La situazione epidemiologica della Sicilia – ha aggiunto – è diversa da altri territori. Se in Germania il comitato scientifico ha ritenuto di chiudere tutto avrà avuto i suoi buoni motivi, io non escludo che anche la Sicilia possa seguire la stessa sorte della Francia e della Germania, ma in questo momento siamo in una situazione di emergenza ma non come nelle regioni del nord. Forse ci arriveremo, noi ci stiamo preparando al peggio. Stiamo guardando al peggio per trovarci preparati”.
“Io non ho fatto nessuna marcia, quindi non debbo fare retromarcia. Io mi sto solo dotando, se il Parlamento siciliano lo consentirà, di una prerogativa che esiste già nella provincia autonoma di Bolzano”, ha aggiunto a proposito del ddl varato dalla sua amministrazione.
“Si tratta – ha spiegato Musumeci – di una facoltà che viene riconosciuta al rappresentante dell’ente, in questo caso al presidente della Regione di poter adottare, come è stato finora, misure restrittive rispetto a quelle indicate dal Governo centrale e, qualora le condizioni epidemiologiche dovessero consentirlo, misure anche estensive”.
“Siccome ogni Regione è diversa dall’altra – ha proseguito – in termini di contagi, di abitudini, vita sociale, struttura economica, se in Sicilia si dovessero ravvisare le condizioni per anticipare la ripresa di qualche settimana rispetto alle condizioni di regioni del Nord non capisco perché il governatore della Sicilia non debba adottare un provvedimento di riapertura”.
Nella nottata di ieri il governo Musumeci ha dunque approvato un disegno di legge snello, quattro articoli, che non prevede l’estensione alle 23 della chiusura, come aveva anticipato il presidente della Regione, ma “una norma che dà la possibilità al governo regionale di adeguare la ripresa delle attività economiche all’andamento effettivo del contagio nell’Isola”.
“Stiamo applicando in Sicilia – spiega il presidente della Regione – lo stesso principio adottato dalla Provincia autonoma di Bolzano nello scorso maggio che assicura il rispetto dei valori costituzionali della sussidiarietà e della leale collaborazione. Quindi, chi parla di ‘scontro’ con lo Stato è solo in malafede”.
“Siamo tutti consapevoli dei tempi difficili che ci attendono – avverte – e della necessità di contenere la diffusione del virus, ma rivendichiamo anche responsabilità di anticipare e accompagnare la ripartenza per meglio rispondere alle specifiche esigenze del territorio siciliano”.
Intervenuto a ‘Un Giorno da Pecora’ su Rai Radio1, Musumeci ha aggiunto: “Nessuno qui vuole riaprire subito, utilizzeremo la legge regionale, se sarà approvata dall’Assemblea siciliana, solo quando ci saranno le condizioni per poterlo fare: non siamo irresponsabili e non subiamo la pressione della piazza. Se le condizioni della Sicilia saranno diverse tra qualche mese da Lombardia e Veneto, non capisco perché non dovrei aprire in anticipo ristoranti e cinema rispetto alle regioni più in difficoltà”.
“Avere una legge che consente di rimodulare apertura e chiusura delle attività non significa applicarla a novembre o a dicembre”. “In questo momento non credo ci siano le condizioni per potere riaprire – ha evidenziato -. Ma se a febbraio ci fossero le condizioni non capisco per cui non dovremmo ridurre il calvario delle attività, sentito il Comitato tecnico scientifico. Sappiamo tutti che ci attendono mesi difficili”.
“Non ho parlato col ministro Boccia – ha detto – Ha avuto l’imprudenza di dire che il governo impugnerà provvedimenti contrari al Dpcm prima di leggere il nostro disegno di legge: ha fatto processo alle intenzioni”. Musumeci ha poi rivelato: “Faccio il tampone una volta a settimana, l’ultimo l’ho fatto quattro giorni fa, perché vado sempre in giro e ho contatti con tante persone”.