NOTO (SIRACUSA) – I carabinieri di Noto hanno chiuso il cerchio sulla sparatoria avvenuta il 29 settembre scorso nel quartiere dei Caminanti a Noto. L’operazione è stata battezzata “Rancore” perché chi ha agito, secondo gli investigatori, l’ha fatto per motivi personali. Due coniugi, lui di 51 anni lei di 50, furono raggiunti da alcuni colpi d’arma da fuoco. Ad avere la peggio fu il marito, colpi al fianco, alla gamba ed al collo e costretto al ricovero all’ospedale Cannizzaro di Catania dove è stato poi operato per la rimozione del proiettile. I due, sorpresi fuori dalla propria abitazione, avevano fatto in tempo a ripararsi in macchina.
Chi ha agito lo ha fatto velocemente per poi scappare e far perdere le tracce. Per questo c’è voluto anche qualche giorno in più per ricostruire la vicenda sfruttando anche le telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Le risultanze investigative hanno portato all’arresto di sei persone. In manette sono finiti: Giuseppe Corrado Fiaschè, 53 anni; Concetta Rasizzi, 51 anni; Francesco Fiaschè, 28 anni; Paolo Scafiri, 57 anni; Umberto Scafiri, 36 anni e Paolo Scafidi, 33 anni, tutti accusati a vario titolo di tentato omicidio pluriaggravato, ricettazione e porto abusivo di armi da fuoco in concorso.
L’operazione è stata condotta da oltre 50 carabinieri, che col supporto di militari dello Squadrone Eliportato e di due unità del Nucleo cinofili di Nicolosi, hanno circondato il quartiere e raggiunte le abitazioni degli autori della sparatoria. Le armi sono state inviate ai Ris di Messina per approfondimenti tecnico-scientifici.