ROMA – Il costo dei tamponi che potranno essere effettuati dai medici di famiglia sarà a carico dello Stato e non del paziente. A questo scopo sono stati stanziati 30 milioni di euro.
Dopo l’avvio di ieri, intanto, la trattativa tra i medici di famiglia e il governo prosegue oggi ed è ancora in corso.
L’accordo con i sindacati dei medici convocati oggi pomeriggio dalla Sisac (Struttura interregionale sanitari convenzionati) non è ancora stato firmato poiché alcuni punti sono in discussione ma la sigla dovrebbe arrivare in serata.
Il testo, che confluisce nell’Accordo collettivo nazionale stralcio (il contratto di lavoro dei medici convenzionati), prevede l’obbligatorietà per tutti i medici di medicina generale di eseguire i test rapidi.
Il nodo della trattativa è proprio questo: i sindacati infatti hanno insistito affinché l’adesione sia esclusivamente su base volontaria. Ci sarebbero state invece delle modifiche del testo iniziale in relazione agli strumenti per la diagnostica che verranno consegnati dalle Regioni agli studi medici: non sarebbero più a carico dei professionisti la formazione e la manutenzione delle apparecchiature.