CATANIA – Sono stati intensificati i controlli della polizia municipale nella zona del cimitero monumentale di via Acquicella e di viale Mario Rapisardi per far rispettare le disposizioni contenute nell’ultimo Dpcm. Gli ispettori della polizia commerciale hanno verificato le posizioni di numerosi operatori ambulanti di via Acquicella, sanzionando quattro operatori di prodotti ortofrutticoli privi di requisiti professionali, autorizzazione alla vendita e all’occupazione di suolo pubblico.
Dopo aver contestato sanzioni per un importo totale di 14.100,00 euro, gli ispettori hanno proceduto al sequestro della merce esposta in vendita dai quattro ambulanti, che è stata successivamente devoluta in beneficenza. Tre dei quattro operatori commerciali sono stati anche sanzionati per mancato uso di dispositivi individuali di protezione (mascherine) con una multa di 400 euro ciascuno.
Sul viale Mario Rapisardi, la polizia municipale ha controllato gli operatori presenti in piazza 2 Giugno. Dopo una verifica della documentazione prodotta dagli operatori, gli agenti hanno sanzionato quattro venditori ambulanti: un pescivendolo in possesso di autorizzazione di tipo C per trasformazione a posto fisso di una licenza itinerante; un altro pescivendolo per occupazione di suolo pubblico senza autorizzazione; un venditore di ortofrutta in possesso di autorizzazione di tipo C per occupazione di suolo pubblico senza autorizzazione e trasformazione a sede fissa; un venditore di ortofrutta perché, senza alcun tipo di autorizzazione commerciale, occupava anche il suolo pubblico.
Sono state elevate sanzioni per un totale di 4mila 200 euro; ai tre venditori ambulanti che avevano occupato il suolo pubblico, è stata sequestrata la merce esposta, devolvendo in beneficenza i prodotti ortofrutticoli e inviando alla distruzione i prodotti ittici, ritenuti non idonei al consumo umano da un successivo esame compiuto dall’Asp Veterinaria.
Nei prossimi giorni verranno sottoposte a controllo altre aree della città, particolarmente interessate dal fenomeno dell’abusivismo, al fine di ripristinare la legalità e tutelare, oltre gli acquirenti, anche i numerosi operatori commerciali che rispettano le regole nonostante le oggettive difficoltà del momento.