CATANIA – “Confesso di essere stato sorpreso dalla decisione del ministero della Salute di inserire la Sicilia tra le Regioni cosiddette arancione. Ma ho chiesto ad autorevoli esperti e tutti hanno confermato che la situazione delle strutture ospedaliere è davvero a rischio grave”. Anche l’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, presidente dell’assemblea dell’Anci e consigliere del Comune etneo, interviene nel dibattito del momento.
“Gli indicatori dei numeri e degli indici di contagiosità – continua – non rappresentano la Sicilia tra le Regioni maggiormente pericolo. Però ho approfondito la questione, anziché farmi tentare dalla protesta a priori contro il governo. Ho visto che è frutto di numerosi parametri. E tra questi alcuni, importanti, relativi alla situazione delle strutture sanitarie”.
Bianco parla di “ospedali al limite; nessuna nuova struttura dedicata; posti insufficienti; centri per anziani al limite. Questa è la ragione vera della classificazione arancione e non altra. Paghiamo errori e indecisioni gravi, denunciati anche da tanti sindaci siciliani. Non possiamo scherzare su una questione così delicata. Presidente Musumeci, come si dice in inglese, annacamuni!”.
Molto critici con il governatore i parlamentari regionali del M5s: “Andavano aumentati posti letto, tamponi e tracciamento, invece cosa è arrivato? L’aumento delle pensioni e dell’assegno di fine mandato dei deputati dell’Ars. Musumeci si ostina a non voler dire se anche lui se li è aumentati, come gli chiediamo ripetutamene da giorni, di certo non sono stati aumentati i posti letto, tamponi e tracciamento che hanno contribuito parecchio a farci finire in zona arancione. E il presidente della Regione ha l’ardire di gridare allo scandalo? Altro che arancione, lui dovrebbe essere rosso di vergogna”, affermano i deputati Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca, componenti della commissione Salute dell’Ars.
“Musumeci – dicono – ha perso l’ennesima occasione per tacere. Scaricare le proprie responsabilità sul governo nazionale, per il fatto che la Sicilia è stata qualificata come zona arancione, secondo i 21 parametri scientifici usati per le chiusure regionali, è un atto di irresponsabilità politica che non ha precedenti e che dimostra tutta la sua inadeguatezza a rivestire e svolgere il ruolo di presidente della Regione siciliana. Musumeci dovrebbe spiegare ai siciliani quali misure, sul fronte dell’aumento dei posti letto di terapia intensiva e sub intensiva, la Regione siciliana ha predisposto, adottato e posto in essere da luglio a oggi, visto che il nuovo piano ospedaliero Covid è stato presentato solo ieri in commissione salute e prevede che tali posti letto non verranno aumentati se non alla fine di novembre. Dovrebbe pure spiegare ai siciliani perché, come riferisce il suo assessore, dei 123 milioni di euro che lo Stato aveva assegnato alla Sicilia per la lotta al contagio ne abbia speso poco meno di 50. Dovrebbe spiegare inoltre perché la medicina del territorio e le Usca sono mal funzionanti, lasciando nella completa solitudine, pazienti, sindaci e dirigenti scolastici delle scuole. E ancora, quali forme di tracciamento dei pazienti Covid ha adottato sino ad oggi e quali si prefigge di adottare”.
Sulla questione “arancione” dice la sua anche il leader della Lega, Matteo Salvini, in diretta Instagram: “La chiusura della Sicilia vale anche per i 2.000 clandestini che stanno sbarcano negli ultimi giorni, da sabato a oggi. I siciliani non possono uscire dalla Sicilia e i clandestini possono entrare? Mi girano le palle. Poi chi sbarca va in Francia e taglia le gole, sgozza. Ma non è colpa di Conte e Lamorgese, è colpa mia”.