MESSINA – Venti condanne, di poco superiori a un anno ciascuno e con pena sospesa, trenta assoluzioni totali, in parte “perché il fatto non sussiste” e altre per “tenuità del fatto”, e sei parziali. E la sentenza del Tribunale di Messina, in composizione monocratica, a conclusione del processo di primo grado per truffa e falso per casi di assenteismo al Comune di Furci Siculo, riportata dalla Gazzetta del Sud.
Gli indagati erano accusati di truffa e false attestazioni della presenza in ufficio. Il pubblico ministero Roberto Conte aveva chiesto 44 condanne e sei assoluzioni. Il processo era scaturito da un’inchiesta della Procura di Messina basato su indagini Commissariato di polizia di Taormina che coinvolse una cinquantina di impiegati del Comune di Furci Siculo.
Telecamere nascoste registrarono gli ingressi e le uscite dei dipendenti nel periodo compreso tra giugno e luglio 2015. Secondo l’accusa alcuni di loro arrivavano al lavoro per poi allontanarsi senza far risultare, tramite la marcatura del badge, l’assenza. L’accusa contestava inoltre che alcuni avrebbero affidato ad altri colleghi il proprio badge per segnare la loro falsa presenza al lavoro.