CATANIA – Nelle ultime 24 ore, a poche ore dalla titolazione ufficiale arrivata dal Policlinico San Matteo di Pavia, sono stati più di cento i donatori di plasma iperimmune arrivati all’unità operativa di Medicina trasfusionale dell’ospedale Garibaldi Centro di Catania, diretta dal dottore Santi Sciacca.
L’importante affluenza di donatori ha permesso al Garibaldi di soddisfare le richieste di plasma iperimmune arrivate anche dall’Asp di Siracusa e dal Policlinico di Catania.
L’utilizzazione del plasma sta fornendo un significativo contributo alle attività di cura in quei pazienti con sintomatologia particolarmente grave, di cui arrivano le prime buone notizie sull’evidente miglioramento delle condizioni di salute dei soggetti trasfusi.
“Ovviamente – dice il prof. Sciacca – serve non fermarsi. Invito, quindi, chi è guarito dal Covid-19, e in particolare chi si è da poco negativizzato, a donare il proprio plasma, venendoci a trovare al Garibaldi di piazza Santa Maria di Gesù”.
Anche nel Policlinico di Catania e nell’ospedale di Acireale è stato attivato l’uso del plasma iperimmune per la cura sperimentale sui malati gravi affetti da Covid-19. Era stato raccolto dal servizio trasfusionale del Policlinico, diretto da Sebastiano Costanzo, da pazienti della “prima ondata” guariti dal virus. La prima donazione risale a luglio. La terapia è stata applicata a nove pazienti ricoverati nelle rianimazioni, tutti in condizioni critiche.
Il protocollo Tsunami, nell’ambito del quale è stata avviata la raccolta del plasma, prevede però un utilizzo precoce, in pazienti con diagnosi recente e non ancora intubati. È importante, perciò, che sia sostenuta la donazione del plasma iperimmune sia per i pazienti che possono rientrare nello studio che si prefigge di meglio valutare l’efficacia della terapia, ancora da dimostrare, sia per i pazienti critici, per i quali il plasma iperimmune potrebbe rappresentare una risorsa terapeutica aggiuntiva.
Come osservato dal Centro nazionale sangue (Cns) “sulla base delle attuali conoscenze, la terapia con plasma da convalescente è da considerarsi ‘empirica’, non supportata da evidenze scientifiche robuste e da dati di emovigilanza sulla sua sicurezza”. “Tuttavia – sottolineano dal Cns – la pandemia Covid-19 rappresenta una situazione in cui tipicamente il plasma da convalescenti può rappresentare una risorsa per supportare il trattamento della malattia all’interno di trial clinici, di studi osservazionali, come terapia sperimentale di immediata disponibilità e a basso rischio, nonché per lo sviluppo di prodotti medicinali plasma derivati”.
Al momento le scorte di plasma raccolte dal Centro trasfusionale nei mesi scorsi sono in esaurimento, pertanto l’invito a donare è rivolto a chi è guarito da covid 19 soprattutto se la malattia è stata caratterizzata da una sintomatologia importante e che rispondano ai seguenti requisiti: età tra 18 e 65 anni; donne che non hanno avuto gravidanze; guarigione da almeno 14 giorni attestata da tue tamponi negativi; assenza di patologie autoimmuni, neoplastiche, infettive trasmissibili con la trasfusione. Per la donazione rivolgersi, previo appuntamento, dal lunedì al giovedì, dalle 8 alle 11, al servizio trasfusionale del Policlinico di Catania.