CATANIA – “Veni cca, ci su calamari” – vieni qui, ci sono calamari – come a dire “Vieni, c’è un frocio”. Secondo quanto riferito dalla nota influencer siciliana Cori Amenta, è l’esclamazione di un addetto ai controlli ai varchi, in servizio all’aeroporto Fontanarossa di Catania, che al passaggio della Cori ha voluto richiamare l’attenzione di un collega. L’accaduto si è verificato nelle scorse settimane, mentre la Cori si trovava in prossimità del metal detector per poi procedere al gate del volo con destinazione Milano.
La Cori rende noto l’accaduto con una diretta dalla sua pagina Facebook (https://www.facebook.com/cori.amenta/videos/10224753628898892/?flite=scwspnss) appena due giorni fa, in considerazione dell’importanza dell’approvazione della legge Zan contro l’omotransfobia, raccontando al pubblico dei social un episodio che l’avrebbe vista, in prima persona, vittima di discriminazione e insulti, ledendo la dignità della sua persona. Nel lungo sfogo, la Cori afferma come “per lo Stato sono una donna, quindi, lo Stato mi accetta, il Papa mi accetta. Chi sei tu per dirmi questo? Nessuno”.
L’Arcigay Catania esprime piena solidarietà a Cori Amenta “vittima di un volgare attacco transfobico all’aeroporto di Catania – afferma il presidente dell’associazione etnea, Armando Caravini – reso ancor più grave dall’essere stato compiuto da un dipendente in servizio nello stesso aeroporto. All’indomani della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne non sentivamo il bisogno di ricevere la conferma di quanto la transmisoginia sia ancora diffusa”.
“Alla Sac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania-Fontanarossa, chiediamo l’immediata condanna del gesto e offriamo il supporto della nostra associazione affinché i dipendenti siano informati e sensibilizzati. Episodi del genere non devono più accadere. È francamente inaccettabile che un aeroporto internazionale non sappia come trattare i passeggeri lgbt+. È nostra intenzione chiedere un incontro con i vertici Sac per verificare e condannare l’accaduto”, conclude Caravini.
In relazione alla nota inviata da Arcigay Catania sul presunto atteggiamento omofobo da parte di un dipendente dell’aeroporto, Sac comunica di aver immediatamente avviato un’indagine interna per verificare quanto accaduto e ricostruire l’eventuale catena di responsabilità.
È in corso la visione delle immagini della videosorveglianza e di tutto quanto possa tornare utile per chiarire la vicenda. “Cogliamo l’occasione per ribadire che la società di gestione dell’aeroporto di Catania ripudia ogni forma di discriminazione, razzismo, omofobia e transfobia”, conclude la nota.