ROMA – “I profili di sicurezza dei vaccini che verranno resi commercialmente disponibili seguiranno, per quanto in una situazione emergenziale, tutta una sere di step ineludibili garantiti dalle agenzia regolatorie. Quindi è bene ricordare sempre la responsabilità di affermazioni che poi possono avere riverbero mediatico. Tutti i vaccini avranno sicurezza rispondente alla tutela dell’individuo”. Il presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli cerca di rassicurare così gli italiani durante la conferenza stampa al ministero della Salute, dopo lo scalpore sollevato dal microbiologo Andrea Crisanti (“Il vaccino? Senza dati non lo faccio”).
“L’unico modo, a parte il lockdown, per riuscire a liberarsi di sarsCov2 è creare immunità di gregge – dice Locatelli -. Quindi è fondamentale la vaccinazione, come dovere morale verso se stessi e verso gli altri. Se ci fosse il primo vaccino oggi in Italia io lo farei senza la minima esitazione. A maggior ragione questo senso morale deve permeare il personale professionale in prima linea”.
Rispondendo a una domanda sull’ipotesi di un patentino per il vaccino Covid, il presidente Iss Silvio Brusaferro spiega che “un paese come il nostro nel momento in cui propone una pratica così importante come il vaccino anti Covid, implica la necessità di una registrazione, cioè un registro vaccinale per ciascuno di noi”.
Intanto Crisanti torna sulle sue dichiarazioni: “Mi è stata fatta una domanda: lei lo farebbe oggi? Oggi il vaccino non lo farei perché ci sono solo dati relativi agli annunci delle aziende e perché oggi non ci sono le conoscenze sufficienti. Quando la comunità scientifica l’avrà vagliato me lo faccio. Non capisco dove sia il problema. Io sono uno dei firmatari-proponenti della vaccinazione antinfluenzale, come faccio a essere contrario a un vaccino? Questa è una autentica strumentalizzazione. Io sto dicendo che per fare un vaccino, io personalmente, voglio che sia approvato e voglio vedere i dati”, dice il direttore di microbiologia e virologia all’Università di Padova. “.
Sull’attuale situazione dell’epidemia “c’è una stabilizzazione del numero dei casi positivi ma i decessi sono sempre tanti e questo non è un dato rassicurante”, spiega Gianni Rezza alla conferenza stampa. “La situazione è sostanzialmente stabile, mi sembra che la tendenza sia quella a un certo appiattimento delle curva dei casi cui corrisponde una stabilizzazione dei nuovi positivi”.
Secondo Locatelli “tutto indica come la strategia di diversificazione delle misure abbia avuto una sua manifestazione di efficacia, ma dico a chiarissime lettere che questi indicatori di miglioramento e decelerazione della curva devono essere un invito a essere ancora più stringenti e rigorosi. Bisogna scendere a Rt sotto 1. I dati sono indicativi di uno spiraglio significativo che si apre ma questa è una ragione per insistere. Evitiamo di ripetere gli errori della scorsa estate”.