CATANIA – Lo scorso fine settimana tredici guide vulcanologiche e una guida alpina sono state denunciate dai militari del soccorso alpino della guardia di finanza di Nicolosi perché sull’Etna avrebbero messo a repentaglio l’incolumità degli escursionisti oltrepassando i 2.920 metri di altitudine.
Il Collegio Regionale Guide Alpine e Vulcanologiche della Sicilia rigetta le accuse. “Le guide alpine e vulcanologiche della Sicilia, sono professionisti formati e abilitati per accompagnare i propri clienti in ascensioni ed escursioni sui vulcani attivi, garantendo i massimi livelli di sicurezza; le nostre guide, presenti ogni giorno sul vulcano Etna, sono infatti, per formazione ed esperienza, in grado di valutare e gestire i rischi connessi all’attività vulcanica e operano sulla base dei bollettini emessi dal Ingv e degli avvisi emessi dal Drpc” si legge in una nota di replica.
“Gli ultimi avvisi del Drpc sono stati emanati rispettivamente il 30/07/2019 e il 6/10/2020 e riportano entrambe la fase di allerta “Attenzione”, che non comporta, di norma, limitazioni all’attività dii accompagnamento delle guide alpine e vulcanologiche” continua la nota.
“Le ordinanze sindacali, emanate dai Comuni il cui territorio insiste sulla zona sommitale dell’Etna e attualmente in essere, si basano tutte su avvisi di Drpc ampiamente superati – concludono – Unica eccezione l’ordinanza del Comune di Castiglione di Sicilia, che è stata emessa sulla base dell’ultimo avviso di Drpc del 6 ottobre 2020 e che consente le escursioni in tutta la zona sommitale senza limitazione e nella “zona gialla” (area al di sopra della pista di servizio) esclusivamente se accompagnati da guide alpine e vulcanologiche”.