PALERMO – Se è soltanto un caso pronto a sgonfiarsi o se qualcosa in realtà non sta funzionando nell’attivazione dei posti letto per i malati di Covid lo accerteranno i tecnici e i carabinieri del Nas che il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha deciso di inviare in Sicilia per vederci chiaro.
Ispezione sollecitata anche, dopo un colloquio telefonico col ministro, dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza, da tempo nel mirino delle opposizioni nell’isola per la gestione della pandemia e ora alle prese con una nuova bufera.
A scatenarla è stato il superburocrate Mario La Rocca, a capo del dipartimento pianificazione strategica dell’assessorato, tra i dirigenti in prima linea nell’emergenza. In un un audio, inserito in una chat tra dirigenti e manager di Asp e ospedali, La Rocca spinge sui numeri di letti in terapia intensiva e reparti ordinari da comunicare al governo per evitare che la regione diventi zona rossa dopo che il premier Giuseppe Conte aveva firmato il Dpcm per arginare la seconda ondata del Covid.
“Oggi su Cross dev’essere calato tutto il primo step al 15 novembre. Non sento ca…, perché oggi faranno le valutazioni e in funzione dei posti letto di terapia intensiva decideranno in quale fascia la Sicilia risiede”, dice La Rocca nella chat pubblicata dal quotidiano La Sicilia. “Non è accettabile che noi si subisca ulteriori restrizioni perché c’è resistenza da parte di qualcuno ad aprire posti letto di terapia intensiva o ordinari. Sono a casa, da tre settimane col Covid, ed è da tre settimane che vi prego di aprire posti”.
Un audio che il ministro agli Affari regionali, Francesco Boccia, giudica “grave e inaccettabile”. “Serve immediata chiarezza. È intollerabile provare ad aggirare i parametri sul monitoraggio dei dati Covid – dice -. Il governo attraverso il ministro Speranza si è già attivato per l’invio immediato a Palermo degli ispettori”.
Secca la replica del governatore Nello Musumeci: “La Sicilia è governata da persone perbene. E questo dovrebbe averlo già capito il ministro Boccia. Non temiamo alcun controllo e mettiamo così fine a ogni tentativo di speculazione”.
Cerca di fare chiarezza il superburocrate, finito nel tritacarne: “Tutti i dati caricati sulla piattaforma Gecos della Regione siciliana sono veritieri, tutti i posti disponibili. Una diversa azione costituirebbe reato. Vadano i Nas a controllare ovunque anche oggi. Ma basta sciacallaggi e notizie tra il detto e non detto, che hanno la sola funzione di allarmare inutilmente la pubblica opinione”.
E ancora: “Ero incavolato: dicevo ai manager di ospedali e Asp che dovevano applicare il piano della Regione destinando posti letto ai malati Covid ma non lo facevano, non avevano gli attributi per imporsi su alcuni medici: perché la verità è che ci sono medici che si stanno sacrificando dando l’anima in questa emergenza e ci sono quelli che invece non vogliono occuparsi di questi malati per potere continuare a gestire pazienti in intramoenia”.
“Quegli audio – aggiunge il dirigente – erano uno stimolo ad accelerare l’attivazione di nuovi posti per i pazienti Covid. Percepivo da parte di alcuni manager la scarsa consapevolezza da un lato per l’aumento dei contagi e dall’altro per la crisi economica generale e dunque la necessità di accelerare. Mi sono reso conto che c’era anche l’incapacità da parte di alcuni a imporsi all’interno delle proprie aziende ospedaliere anche a costo di dispiacere quei medici che non volevano trasformare i propri reparti da ordinari a Covid”.
Gli fa scudo l’assessore Razza: “Ciò che è scritto sulle nostre piattaforme è vero ed è in linea con i parametri ministeriali, se poi il direttore generale del mio assessorato, in maniera un po’ forte, ha richiamato tutti alle proprie responsabilità, io penso che abbia fatto il suo dovere: non ha mai chiesto di inserire un dato fuori dalla realtà ma ha chiesto semplicemente di onorare gli impegni che erano stati assunti sul piano della programmazione ospedaliera”.
Al Comitato tecnico scientifico della Regione, spiega Antonello Giarratano, presidente Siaarti e componente del Cts, “risultano sicuramente operativi 344 posti letto intensivi quindi con ventilatore, monitoraggi, sistemi infusionali e specialista in anestesia e rianimazione dedicati, di cui 242 occupati”.
Ma la polemica è aperta. M5s, con in testa il vice ministro Giancarlo Cancelleri, si scaglia contro il governo Musumeci e chiede le dimissioni di Razza, mentre il Pd annuncia esposti alle Procure di tutti i capoluoghi siciliani.
L’assessore e il superburocrate saranno ascoltati martedì prossimo nella commissione Sanità dell’Assemblea siciliana per chiarire, dice la presidente Margherita La Rocca Ruvolo, se le parole del dirigente “siano delle pressioni finalizzate a evitare restrizioni da parte del governo nazionale rappresentando però una situazione non corrispondente alla realtà o se sia un modo per accelerare l’attivazione dei posti letto previsti dalla pianificazione ospedaliera anti Covid”.
“I siciliani hanno il diritto di sapere quanti sono i posti letto realmente disponibili nelle strutture sanitarie dell’isola”, avverte Claudio Fava. “Tutto questo è stato fatto per evitare di diventare zona rossa?”.
“Pressione su dati Covid? Razza si dimetta”
VIDEO La replica: "Noi diciamo la verità"
Ma il ministero manda ispettori in Sicilia
Audio shock e bufera sulla chat tra il dirigente regionale La Rocca e i manager ospedalieri. Boccia: "Gravissimo". Fava: "Si voleva evitare zona rossa?". E l'assessore si difende: "Surreale"