Sono 1.155 i nuovi positivi al Covid in Sicilia su 9.376 tamponi effettuati (contro gli 8.015 di ieri). Ieri i contagi erano stati 1.048. Il rapporto tra positivi e tamponi è leggermente sceso, dal 13% di ieri al 12,3%.
Resta alto il numero di decessi, il bollettino odierno ne registra 19. I ricoveri in terapia intensiva scendono di due unità (da 150 a 148), 324 i guariti. Sono invece 1.105 le persone ricoverate negli ospedali con sintomi, 33 in più del giorno precedente. Il numero degli attuali positivi è adesso di 17.618.
Questo il report per province: Palermo 352, Catania 324, Agrigento 134, Messina 103, Ragusa 98, Trapani 54, Siracusa 41, Caltanissetta 27, Enna 22.
Stabile la crescita dei contagi Covid in Italia: nelle ultime 24 ore si sono registrati 30.550 nuovi casi, circa 2 mila più di ieri ma con 211.831 tamponi, circa 29 mila più di martedi. Stabile anche l’incremento delle vittime, 352 in un giorno che portano il totale a 39.764.
Ancora una volta è la Lombardia la regione con il maggior incremento dei casi: 7.758 individuati nelle ultime 24 ore, circa mille in più rispetto a ieri. Balzo in avanti anche della Campania, con 4.181 nuovi casi, quasi 1.200 più di martedì. Seguono il Piemonte (+3.577), il Veneto (2.436), e il Lazio (2.432).
Sono 67 i pazienti ricoverati nelle terapie intensive nelle ultime 24 ore, incremento che porta il totale a 2.292. Secondo i dati del ministero della Salute ci sono attualmente in Italia 443.235 attualmente positivi, con un incremento rispetto a martedì di 25.093. Di questi, 22.116 sono ricoverati nei reparti ordinari (+1.002 più di ieri) e 418.827 (24.024 più di ieri).
I guariti e dimessi sono complessivamente 307.378, con un incremento di 5.103 nelle ultime 24 ore. I contagiati dall’inizio della pandemia, comprese vittime e guariti, sono 790.377. Il rapporto positivi/tamponi è ancora in calo ed è di 14,4 nelle ultime 24 ore, due punti in meno rispetto a lunedì: su cento tamponi, 14,4 risultano positivi.
L’automatismo per la definizione delle zone rosse nelle quali introdurre restrizioni è già previsto anche nel Dpcm ma questo “non vuol dire che sia tutto così facile”, ha detto durante la conferenza stampa al ministero della Salute sull’andamento dell’epidemia il direttore della prevenzione Gianni Rezza.
“L’Rt è un indicatore di stima che arriva da modelli automatici ma da solo potrebbe essere anche fallace. Si deve vedere anche la resilienza e questo rende più sofisticato il meccanismo. Si tratta di un parametro che è un insieme di 21 indicatori compresi quelli di resilienza ed è su questo che si sta ragionando”.