PALERMO – La Sicilia degli oltre 5 milioni di abitanti non c’è più: la popolazione residente arriva a 4.875.290 (maschi 2.370.942, femmine 2.504348), 33.258 in meno rispetto al 2018.
Gli ultracentenari sono 1.032, di questi solo 206 uomini. La forte diminuzione dei siciliani è compensata dagli stranieri che vivono nell’Isola che sono in tutto 189.713, meno del 4% per cento dei residenti. Tra gli stranieri, anche se comunitari, il record di residenti è dei romeni 54.472, che superano i tunisini 20.599, i marocchini 15.190, i cittadini provenienti dallo Sri Lanka (più di etnia tamil) 12.662, gli albanesi 9.099 e i bengalesi 8.520.
Gli occupati continuano a scendere e la maggior parte dei residenti a livello di istruzione non va oltre la licenza media. Sono i dati che emergono dal censimento permanente della popolazione realizzato dall’Istat e relativo al 2019.
L’età media è abbastanza bassa, 44 anni, un dato che fa dell’Isola la terza regione meno anziana d’Italia, dopo Campania e Trentino Alto Adige. Numeri legati all’emigrazione: infatti, nell’ultimo decennio la Sicilia ha perso infatti il 2,2% della popolazione, la flessione più rilevante in tutta Italia, per lo più a svantaggio dei comuni molto piccoli.
Sul fronte dell’istruzione prevalgono i residenti che hanno conseguito la licenza di scuola media o avviamento professionale sono oltre un milione e mezzo, i diplomati sono poco più di un milione 416 mila, sono oltre 390 mila i laureati, ma quasi 48 mila gli analfabeti, mentre sono oltre 223 mila gli analfabeti senza titolo di studio, cioè sanno leggere e scrivere pur non avendo avuto l’opportunità di studiare. Le percentuali più alte di analfabetismo ad Agrigento ed Enna.
Sono impietosi i numeri legati all’occupazione: la Sicilia è fanalino di coda perché a fronte di un potenziale di forza lavoro presente che si attesta su un milione 981 mila, in cerca di occupazione sono 508.893.
Per la prima volta l’Isola è all’ultimo posto d’Italia per occupati, dietro Calabria e Campania. Il problema del lavoro riguarda di più le donne: soltanto il 25,3% delle siciliane ha un’occupazione, dato peggiore in Italia, nelle province di Agrigento (23,3%) e Caltanissetta (22,3%) la più bassa percentuale.
Ma le donne sono più preparate degli uomini: solo l’8,7% dei residenti in Sicilia ha una laurea o un dottorato di ricerca, Catania è ultima fra le città d’Italia con più di 250mila abitanti, ma nel 55,8% dei casi a conquistare la pergamena di laurea sono le donne.