Notte relativamente tranquilla dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.4 della scala Richter registrata ieri alle 21.27 sulla costa ragusana che ha provocato paura tra la gente, in particolare nelle province di Ragusa, Siracusa e Caltanissetta, ed è stata avvertita in tutta l’Isola.
Alle 2 e alle 7 di questa mattina due scosse di magnitudo 2.2 e 2.4 sono state registrate nella zona delle isole Eolie, dove c’è sempre un’attività vulcanica.
E’ stata comunque una notte all’addiaccio per centinaia di persone. In tanti hanno deciso di non rientrare a casa dopo il sisma restando in auto. Il terremoto di magnitudo 4.4 è stato registrato in mare al largo della costa ragusana, ad una profondità di 30 chilometri, ma è stato percepito in modo chiaro anche nelle province di Siracusa, Catania, Messina e nel Palermitano.
Non sono stati registrati danni a persone, al momento si segnalano solo alcuni edifici lesionati e cornicioni caduti nel Ragusano. Gli uomini dei vigili del fuoco e della protezione civile stanno verificando le segnalazioni di danni che sono continuate ad arrivare per gran parte della nottata. Molti interventi riguardano perlopiù aperture di porte. “In tanti – dicono – impauriti dalla scossa sono corsi in strada, dimenticando le chiavi in casa”.
La scossa non ha un legame con la recente attività dell’Etna. A confermarlo all’Italpress è Stefano Branca, direttore dell’Ingv di Catania: “Non c’è alcuna connessione tra il terremoto della scorsa notte con epicentro nella zona di Ragusa e l’attività dell’Etna. Trovo assurdo che ancora nel XXI secolo si parli delle due cose accomunandole e facendo passare informazioni sbagliate”.
“La verità – aggiunge Branca – è che come è accaduto in passato per altri eventi sismici l’Etna non andrebbe neanche citato. E’ solo purtroppo un luogo comune, oltretutto errato. Quello di ieri è un terremoto di natura tettonica legato alla dinamica del Canale di Sicilia, ai naturali movimenti della crosta terrestre che spaccandosi genera il sisma”.