L’epidemia Covid in Italia si mantiene “grave ancora a causa di un impatto elevato sui servizi assistenziali”. A evidenziarlo è la bozza del monitoraggio Iss-ministero della Salute.
Tre Regioni/PPAA (Veneto, Liguria, Calabria) hanno un Rt puntuale maggiore di 1, compatibile quindi con uno scenario di tipo 2, altre 3 (Basilicata, Lombardia e Puglia) lo superano nel valore medio e altre tre lo sfiorano (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e Marche).
Per Veneto, Liguria e Calabria “si esorta a considerare di applicare le misure previste, per i livelli di rischio attribuiti, anche alla fine di queste festività”.
Nella bozza si invita a “mantenere la drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone, evitare tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile”. Nel documento si raccomanda di rispettare tutte le misure di sicurezza comprese le quarantene dei contatti stretti dei casi accertati e di isolamento dei casi stessi.
Sebbene si osservi una diminuzione dell’incidenza a livello nazionale negli ultimi 14 gg (305,47 per 100.000 abitanti vs 329,53 per 100.000), complessivamente l’incidenza rimane ancora molto elevata e l’impatto dell’epidemia è ancora sostenuto nella maggior parte del Paese. Inoltre, si continua ad osservare nella maggior parte delle Regioni/PPAA un rischio moderato o alto di una epidemia non controllata e non gestibile. Ciò conferma la necessità di “mantenere la linea di rigore delle misure del periodo delle feste”.
Nel periodo 8-21 dicembre 2020, l’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,93 (range 0,89-1.02) in lieve aumento nelle ultime tre settimane.
Si osserva una diminuzione generale dell’impatto della epidemia nei servizi assistenziali, con i tassi di occupazione dei posti letto in terapia intensiva e aree mediche sotto la soglia critica a livello nazionale per la prima volta dalla fine di ottobre. Comunque, ancora 10 Regioni/PPAA hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica.
Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in lieve diminuzione da 2.731 (21/12/2020) a 2.565 (28/12/2020); anche il numero di persone ricoverate in aree mediche è diminuito passando da 25.145 (21/12/2020) a 23.932 (28/12/2020). Tale tendenza a livello nazionale, si sottolinea però nella bozza di monitoraggio del ministero della Salute e Istituto superiore di sanità, sottende forti variazioni inter-regionali.
Ecco la tabella che riporta gli indicatori dell’Rt puntuale relativi alla 21-27 dicembre aggiornati al 29. Abruzzo: 0,65. Basilicata: 1.09. Calabria: 1.09. Campania: 0.78. Emilia Romagna: 0.98. Friuli: 0.96. Lazio: 0.84. Liguria: 1.07. Lombardia: 1. Marche: 0.99. Molise: 0.89. Piemonte: 0.71. Provincia autonoma Bolzano: 0.76. Provincia autonoma Trento: 0.71. Puglia: 1. Sardegna: 0.78. Sicilia: 0.93. Toscana: 0.79. Umbria 0.8. Val d’Aosta: 0.83. Veneto: 1.07.