MARSALA (TRAPANI) – “Non posso essere un mafioso perché sono un anarchico. E proprio perché per mia natura anarchico, non faccio neppure parte di questo movimento”. Lo ha dichiarato, in videoconferenza dal carcere dove è rinchiuso, Bruno Giacalone, mazarese di 59 anni, 24 dei quali trascorsi dietro le sbarre, imputato, con altri 14, davanti al tribunale di Marsala nel processo scaturito dall’operazione antimafia “Annozero” del 19 aprile 2018.
Giacalone, che ha chiesto di rendere dichiarazioni spontanee per contestare quanto affermato da un investigatore nella procedente udienza, ha poi citato gli antichi filosofi greci Socrate e Aristotele.
Chiedendo di potersi difendere parlando in aula, e non in videoconferenza, Giacalone ha affermato che Socrate diceva che “la verità è nella logica delle risposte”. Per tentare, subito dopo, di innescare un altro discorso sul “sillogismo di Aristotele”. A questo punto, però, il presidente del collegio giudicante, Vito Marcello Saladino, gli ha ricordato che doveva attenersi ai fatti del processo.