MESSINA – Numeri troppo alti di decessi e contagi a Messina e il sindaco De Luca corre ai ripari. A modo suo. “A Messina, per far rientrare il danno causato dal manager dell’Asp uomo di fiducia di Razza e Musumeci, dobbiamo chiudere tutto per almeno una settimana per cercare di rientrare nei parametri medi nazionali di diffusione del Covid”, scrive su Facebook, corredando la polemica con la Regione con tanto di video con “pernacchia” a Musumeci per quella che definisce “la sua zona rossa farlocca”.
Poi, arriva l’ordinanza sindacale “Stiamo a casa”, ovvero misure più restrittive per la città: “A Messina nei primi 15 giorni di gennaio ci sono stati 70 deceduti e nell’ultimo mese si sono registrati 14 mila positivi. Si tratta di un bollettino di guerra. Bisogna adottare misure più rigorose rispetto all’ordinanza del presidente della Regione Nello Musumeci e quindi nella mia che entra in vigore da lunedì ho previsto maggiori chiusure”.
“Dal 18 al 28 gennaio – aggiunge De Luca – sarebbe paradossale non chiudere le scuole di ogni ordine e grado. Questa la grande differenza tra la mia ordinanza e quella di Musumeci. Chiusi da mercoledì a Messina anche i barbieri e i parrucchieri. Chiedo ai cittadini di essere comprensivi, rigorosi e seri vista la situazione attuale della diffusione della pandemia”.