CALTAGIRONE (CATANIA) – Una ditta individuale operante nel settore della coltivazione agricola e della ristorazione e il relativo terreno per un valore di 60 mila euro sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Catania a Giovanni Pappalardo, 47 anni, indicato come appartenente a Cosa nostra di Caltagirone.
Nell’ottobre del 2020, le Fiamme gialle avevano già eseguito un sequestro di beni per 270 mila euro. Già condannato in maniera definitiva per rapina e omicidio, Pappalardo è accusato di avere partecipato ad almeno quattro summit tra esponenti di punta delle famiglie catanesi e calatine di “Cosa nostra” (clan Santapaola, Ercolano e Floridia per il clan Nardo di Lentini).
Durante le riunioni sarebbero state discusse la nomina del “rappresentante provinciale” e la ripartizione dei proventi di sette estorsioni ad imprenditori del settore delle costruzioni, del movimento terra e delle onoranze funebri.
Gli accertamenti patrimoniali sono stati eseguiti dal Gico del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania e dalla Compagnia delle Fiamme gialle di Caltagirone.