Otto ore di riunione e poi la decisione concordata tra le parti. Il 9 gennaio non sarà il giorno della firma del contratto preliminare tra Sigi e Joe Tacopina per il passaggio di proprietà del Calcio Catania.
A confermarlo è stato l’avvocato Giovanni Ferraù nel corso di Sport Sicilia Preview, in onda il venerdì sera su Telecolor (21.30 e in replica alle 23.45).
“Alla luce di quello che è accaduto dal 29 dicembre a oggi – ha detto Ferraù – si è convenuto con Tacopina di rinviare qualche giorno. Ciò consentirà a Sigi di compiere un ulteriore passaggio, che durante le festività e complice la pandemia non è stato semplice fare, dai creditori istituzionali e poi avremo il quadro completo da sottoporre all’investitore per sottoscrivere il preliminare nei prossimi giorni. Visto che Tacopina dovrebbe arrivare la prossima settimana a Catania, si sottoscriverà il contratto in presenza, in una giornata da ricordare, piuttosto che attraverso pec. Lo ha chiesto lo stesso Tacopina”.
“Con erario e Comune di Mascalucia ci sono passaggi ogni giorno – ha proseguito Ferraù – e con l’agenzia delle entrate dovrebbe esserci un incontro nei prossimi giorni. Si attendono queste risposte per dare via libera a fase conclusiva. Non ci sono stati ulteriori ostacoli rispetto a quelli noti già il 29 dicembre. Si è pensato solo che valesse la pena attendere l’arrivo di Tacopina, il 15”.
“Tranquillizzerei tutti i tifosi, l’unico obiettivo delle parti è giungere alla conclusione dell’affare. Gli unici ostacoli sono i 62 milioni di debiti che ci siamo presi sul groppone e che vorremmo girare all’investitore ben sfoltiti. Attendiamo l’agenzia delle entrate e il Comune di Mascalucia e con un riscontro favorevole potremo stipulare un preliminare con meno incognite future. Tra il 9 e il 16 gennaio non c’è alcuna differenza, se non che le cose verranno fatte in modo migliore”.
“Abbiamo sempre detto che il mercato di gennaio l’avrebbe fatto Maurizio Pellegrino d’accordo con gli investitori. E’ chiaro che non potrà essere un mercato di sfarzi. Dobbiamo sanare un debito importante, l’agenzia delle entrate ha la priorità su tutto: non possiamo fare spese scellerate da una parte e poi chiedere uno sconto dall’altra. Lo slittamento per il preliminare è stato dovuto anche alla necessità di un riscontro ulteriore dall’agenzia delle entrate”.
“Le scadenze di fine gennaio verranno rispettate. Tutto ciò che accadrà tra preliminare e closing verrà codificato nel contratto, ecco perché non bisogna avere fretta. Ciò che sembra facile dall’esterno in realtà è molto complicato. Non è un rinvio perché le parti non sono pronte, ma per apporre alcuni tasselli al percorso e renderlo più snello. La formula di cessione è invariata: cessione al 100% e possibilità di rientro sino a un massimo del 15% per i soci Sigi che volessero continuare a far parte della società”.
“Rispetto a stamattina la fiducia nella buona conclusione della trattativa è molto migliorata. Avremmo potuto chiudere il 9, ma perché correre quando si può chiudere in maniera migliore? Dai 62 milioni di debito bisogna tirare fuori i 28 milioni del credito sportivo, che vanta un credito ipotecario garantito. Ne rimangono 34: in caso di accordo sulla transazione fiscale si arriva a circa 15 milioni di debito complessivo consegnando così all’investitore una società meno gravata. Stipuleremo un contratto condizionato all’accettazione della transazione fiscale per poi perfezionare il tutto. Non avremo la transazione entro la prossima settimana, ma un’indicazione sì, poi attenderemo il mesetto necessario per il closing. Ai tifosi dico di dormire sonni tranquilli”.