Sono 240 i pedoni vittime della strada nel 2020 in Italia: 150 uomini e 90 donne, 196 italiani e 44 stranieri. Rispetto al 2018 (612 morti) e al 2019 (534 decessi), l’anno appena trascorso – caratterizzato dall’emergenza Covid, con un consistente calo della circolazione stradale e dei sinistri – ha visto una forte riduzione, con una media di 20 vite perdute al mese e un calo dei decessi del 55% fra il 2020 e il 2019. L’anno nero per i pedoni fu il 2002, prima dell’introduzione della patente a punti, con 1.226 morti. Sono i dati provvisori raccolti dall’Osservatorio pedoni dell’Asaps, l’Associazione sostenitori della Polizia stradale, che aggiunge come già in questi primi giorni del nuovo anno “sono stati ben 6 i pedoni morti”.
Il numero più elevato di vittime si è avuto a gennaio 2020 (46, tra cui sette giovani travolti da un automobilista a Lutago, in Alto Adige), a emergenza sanitaria non ancora scoppiata. Il mese con meno decessi (5) è stato aprile, in pieno lockdown. Nove pedoni avevano meno di 18 anni (il più piccolo solo un anno), 115 tra 18 e 64 anni, 68 tra 65 e 80 anni, 47 ‘over 80’.
“Si conferma un altissimo rischio – commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni – per i pedoni con più di 65 anni, che hanno minori riflessi, lentezza nei movimenti e percepiscono il pericolo in modo limitato ad una persona più giovane. Da anni chiediamo campagne di sensibilizzazione proprio sul tema degli anziani e dei pericoli sulle strade”.
In 16 casi l’investitore era ubriaco, sette volte aveva assunto stupefacenti, e in ben 33 sinistri il conducente è fuggito senza prestare soccorso. La regione più a rischio per i pedoni è il Lazio, con 30 decessi di cui 14 solo a Roma, seguita da Lombardia (28, di cui 6 a Milano), Campania (22), Sicilia (19), Piemonte (18) Emilia-Romagna (16), Toscana e Veneto (15). In coda la Basilicata con 2 deceduti, la provincia autonoma di Trento (1) e la Valle d’Aosta senza vittime fra i pedoni.