La zona rossa in Sicilia potrebbe non bastare. I dati del coronavirus in Sicilia preoccupano e il presidente della Regione Musumeci pensa anche al lockdown.
“Siamo preoccupati, il diritto alla vita è prioritario – ha detto il governatore a margine di un incontro stampa a Palazzo d’Orleans – e se il contagio non dovesse abbassarsi noi alla fine del mese adotteremo ulteriori misure restrittive d’intesa con il governo nazionale e non escludo che si possa arrivare a un lockdown come quello della scorsa primavera”.
“La zona rossa di questo periodo non è la stessa della scorsa primavera – ha sottolineato il governatore – ma questo lo ha deciso il governo nazionale e noi abbiamo recepito per intero il Dpcm apportando qualche piccola misura restrittiva. Siamo molto allarmati perché i siciliani non hanno capito la gravità del momento. Basta guardare le foto e i filmati per rendersi conto della indisciplina di una minoranza di cittadini”.
A Rai News il governatore ha parlato di numeri: “Sono troppo alti. Per due giorni abbiamo superato la Lombardia per nuovi contagi. E non possiamo perdere 40 persone al giorno. Questa zona non è rossa, è di un rosso sbiadito. Le conseguenze di un lockdown vero e proprio sarebbero pesantissime, quindi è l’ultima cosa che voglio, ma la priorità è salvare vite umane, un obiettivo che è stato messo a repentaglio dal comportamento scriteriato di pochi. C’è una sorta di ‘comu finisci si cunta’, a metà strada tra rassegnazione e stanchezza. Bisogna reagire”.