PALERMO – “La Sicilia da lunedì è in zona arancione. Ma ora è necessario spingere per fare in modo che le aree territoriali a basso indice di contagio possano passare al giallo, così da consentire alle attività commerciali di respirare un poco”. Lo dice il presidente vicario Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, ricordando che lunedì 1 febbraio, dopo la firma del ministro Speranza, sarà possibile per i centri commerciali rimanere aperti durante la settimana, chiusi nei giorni prefestivi e festivi. Aperti, invece all’interno, in ogni caso, farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabaccherie, edicole, librerie e vivai.
I bar saranno aperti ma vietato consumare all’interno. Idem per i ristoranti. Dalle 5 alle 18 permesso l’asporto di cibi e bevande da tutti i locali, dalle 18 alle 22 solo dai locali con cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orario.
Non sarà possibile consumare cibi e bevande in strade e parchi dalle 18 alle 5. Riaprono tutti i negozi ma restano chiusi i musei, le mostre, le palestre, le piscine, i cinema. Non riaprono ancora sale giochi e sale scommesse. Per le violazioni, sanzioni da 400 a mille euro, ridotta se si paga entro cinque giorni.
“Per risalire la china – aggiunge Manenti – è indispensabile puntare maggiormente sul settore terziario a cominciare dal turismo. E poi è necessario andare avanti con i ristori rapportati alle perdite di fatturato del 2020. Oltre ai ristori ed aiuti adeguati e congrui, chiediamo maggiori controlli per evitare assembramenti incontrollati. Ciò al fine di evitare il continuo stop and go di tutti gli esercizi pubblici. L’auspicio è di una collaborazione sempre più stringente con il governo regionale per la definizione di eventuali misure di contenimento destinate a non penalizzare e discriminare le categorie. Il confronto serve per non cadere sempre negli stessi errori e per ripartire tutti in sicurezza”.