CATANIA – Storia di (stra)ordinaria follia ieri nelle vie del centro storico catanese. Erano da poco passate le 18, quando una volante della polizia è intervenuta all’interno della Villa Bellini dov’era stata segnalata una lite tra due giovani.
Gli agenti intervenuti pongono fine al conflitto fra i due, pare nato da motivi di gelosia, e riappacificano i contendenti che lasciano i poliziotti con una stretta di mano.
Poco più tardi, uno dei due, un 16enne, insieme al suo gruppo di amici più o meno coetanei, si ritrova in un noto locale frequentato da giovani: è ancora nervoso per quanto accaduto al giardino pubblico, nonostante l’apparente riappacificazione e, forse per non apparire perdente in quella disputa, mostra segni di irrequietezza e volontà di “fare danno”.
Un proposito che viene colto come un invito – e certo come un pretesto – da un altro gruppo di giovani presenti nel locale che, percependo le parole del giovane, lo sfidano a dimostrare le sue capacità. Dalle parole ai fatti: un inseguimento e una nuova sfida, alla quale il giovane non si è sottratto, è terminata con l’accoltellamento del ragazzo che è stato abbandonato sul terreno, in preda a una emorragia tra piazza Stesicoro e la zona adiacente piazza San Domenico.
Le volanti e le pattuglie della Squadra Mobile si sono subito precipitate sul posto. E gli stessi agenti che erano poco prima intervenuti all’interno della Villa Bellini, si sono trovati di fronte il giovane accoltellato. E lo riconoscono.
Scattano le indagini: fulmineamente viene interrogato il giovane che aveva litigato con la vittima alla Villa. Ma lui non c’entrava. Vengono ascoltati testimoni e censite le telecamere presenti sul posto dell’accoltellamento. La vittima è vigile e parla: gli investigatori iniziano una frenetica attività di informazioni e riscontri, riconoscimenti e verbalizzazioni.
Intorno all’una di notte, viene identificato il presunto responsabile del tentato omicidio, anche lui minorenne, e chiuso nel Centro di prima accoglienza di Catania.