La sicurezza al centro dell’edizione 2021 della festa di Sant’Agata. Le celebrazioni a porte chiuse e le brevi uscite del busto reliquiario dal sacello solo per le celebrazioni eucaristiche potrebbero non bastare a contenere l’affetto di migliaia di devoti pronti a riversarsi per le vie cittadine in occasioni dei giorni dedicati alla patrona di Catania.
Nell’incertezza del colore legato all’emergenza pandemica che il ministero della Salute assegnerà nelle prossime ore alla Sicilia e con i dati che fanno propendere per una zona arancione (e quindi limitazioni allentate rispetto all’attuale zona rossa) si è riunito oggi in prefettura il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza proprio per prevedere le misure da attuare nel centro storico nei giorni compresi da 3 al 6 febbraio.
“Sarà una festa completamente diversa da quella vissuta negli ultimi anni – spiega il sindaco di Catania, Salvo Pogliese – Oggi abbiamo previsto un transennamento delle vie limitrofe a piazza Duomo presidiato dai volontari della protezione civile e delle forze dell’ordine. Nelle prossime ore predisporrò una ordinanza che vieta lo stazionamento in piazza Duomo. Sono certo che i catanesi e i devoti sapranno vivere con compostezza la festa in maniera molto più intima rispetto al passato comprendendo le limitazioni imposte dalla pandemia”.
L’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ricorda che “la Regione siciliana non è mai intervenuta sulla organizzazione della festa di Sant’Agata, non avendone alcuna competenza sotto ogni profilo. Come è noto, le misure per la tutela dell’ordine pubblico e per garantire il rispetto di qualsiasi ordinanza ministeriale o locale competono esclusivamente alle autorità prefettizie”.
I ristoratori intanto manifestano preoccupazione per i possibili festeggiamenti agatini. La Fipe teme invece che le limitazioni consigliate in questo periodo di pandemia possano venire meno. “Restiamo una delle categorie più colpite, non vorremmo essere noi a pagare anche questa volta le conseguenze di un mancato controllo del territorio e di una distrazione da parte della politica nella gestione della festa di Sant’Agata” afferma Giovanni Trimboli, presidente ristoratori Fipe Confcommercio Catania.
“Purtroppo temiamo che i festeggiamenti possano sfuggire di mano e comportamenti irresponsabili possano avere conseguenze disastrose sia dal punto di vista sanitario, con aumento dei contagi nei giorni successivi, sia dal punto di vista economico con nuove devastanti chiusure delle attività di ristorazione – si legge nella nota – Invochiamo pertanto un lockdown totale in città nei giorni 3, 4 e 5 febbraio al fine di scongiurare quegli assembramenti che purtroppo temiamo saranno inevitabili nonostante tutti gli accorgimenti e gli appelli lanciati dalle istituzioni”.