SIRACUSA – I giudici della Corte dei Conti presieduta da Vincenzo Lo Presti ha condannato l’ex pubblico ministero di Siracusa Gianluca Longo a risarcire trecentomila euro: 200 mila euro per il disservizio e centomila euro per il danno di immagine. I giudici contabili hanno accolto la richiesta della procura regionale guidata da Gianluca Albo.
Longo ha patteggiato cinque anni di carcere in sede penale per avere fatto parte del cosiddetto “Sistema Siracusa” scoperto dalla procura di Messina. Longo, in cambio di mazzette e regali, quantificati in centomila di cui trenta mila restituiti, mise a disposizione la sua funzione di magistrato condizionando le inchieste.
I giudici contabili nella motivazioni della condanna contestano a Longo “infedeltà funzionale” e “una perdurante e organizzata strumentalizzazione della funzione giudiziaria asservita dal Longo al sodalizio criminoso”.
I suoi reati sono ritenuti “gravissimi e particolarmente infamanti, disonorevoli e ignominiosi per la reputazione del ministero della Giustizia, trattandosi di concussione, corruzione in atti giudiziari, induzione indebita a dare o promettere utilità, rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio”.
La difesa dell’ex pm ha sostenuto che comunque Longo ha lavorato in maniera efficiente così’ come dimostrato dalla positiva valutazione ministeriale nei suoi anni di servizio. L’avvocato di Longo presenterà appello.