Sono vietati gli spostamenti tra le regioni e le province autonome “dal 16 gennaio 2021 al 5 marzo 2021”, salvo quelli “motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. E’ comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione”. E’ quanto prevede una bozza del nuovo decreto legge sull’emergenza Covid che dovrebbe essere approvato stasera dal Consiglio dei ministri.
“Qualora la mobilità sia limitata all’ambito territoriale comunale – si legge ancora nella bozza del dl – sono comunque consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.
La bozza del nuovo decreto anti coronavirus conferma la regola che consente a un massimo di due persone di andare a visitare amici o parenti, una volta al giorno. Nella bozza infatti si legge: “In ambito regionale, lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 05:00 e le ore 22:00, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”.
Le regioni che attualmente si collocano dal punto di vista epidemiologico “in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio alto”, con il nuovo decreto legge vengono inserite nel più restrittivo “scenario di tipo 2 e con livello di rischio moderato”. Il nuovo dl, di fatto, sancisce il più facile passaggio di una regione gialla in fascia arancione.
Il nuovo decreto legge anti-Covid, al vaglio del Consiglio del ministri, disciplina la nuova cosiddetta zona bianca nella quale gran parte delle misure restrittive vengono a cessare. In particolare, nella bozza del dl si legge che è il ministro della Salute, con una sua ordinanza, a individuare quali saranno queste regioni. Si tratta di quelle che “si collocano in uno scenario di tipo 1 e con un livello di rischio basso, ove nel relativo territorio si manifesti una incidenza settimanale dei contagi, per due settimane consecutive, inferiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti”. In queste regioni, “cessano di applicarsi le misure” previste dal decreto legge che detta le varie limitazioni oggi in vigore.